Fior da fiore, 14 settembre 2013
I dati economici sull’Italia non sono buoni • I professori con gli alunni meno bravi dovranno fare dei corsi di formazione • Gli studenti del nord sono più bravi • In calo le interruzioni di gravidanza • I pericoli che potrebbero distruggere la Terra • La sonda Voyager I è uscita dal sistema solare
Ripresa Ieri il commissario agli affari economici europeo, Olli Rehn, e il presidente dell’eurogruppo, Dijsselbloem, hanno messo di nuovo l’Italia al centro dell’attenzione internazionale. «Gli ultimi dati economici sull’Italia non sono buoni. Per assicurare il ritorno della ripresa è essenziale la stabilità politica», ha dichiarato Rehn. E Dijsselbloem: «La stabilità politica è importante per affrontare sia i problemi di consolidamento di bilancio sia le riforme strutturali». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Invalsi/1 Un articolo del decreto-scuola inserito nella versione definitiva apparsa sulla Gazzetta ufficiale prevede che, nelle scuole dove i risultati dei test Invalsi inferiori alla media nazionale, gli insegnanti si sottopongano a un programma di formazione obbligatoria (Intravaia, Rep).
Invalsi/2 Il test Invalsi misura le competenze in italiano e matematica degli alunni di seconda e quinta elementare, prima e terza media e secondo anno delle superiori. I questionari contengono domande a risposta multipla o aperta, grafici da interpretare, frasi da completare per saggiare il livello raggiunto dagli alunni e fare dei confronti tra le diverse aree del Paese. I risultati dicono che in Sicilia, con una media nazionale a 200 punti, gli studenti di terza media prendono in italiano soltanto 186 punti. Sono 181 i punti in matematica per i ragazzini che frequentano le scuole calabresi. Ma è al secondo anno delle superiori che il divario nord-sud diventa evidente. Tra 183 punti in italiano degli adolescenti siciliani e 214 dei compagni lombardi ci sono ben 31 punti di differenza che salgono ancora se si passa alle competenze in matematica, dove gli studenti della provincia di Trento riescono ad accumulare ben 226 punti che precipitano a 178 se si prendono in considerazione i quindicenni sardi: 48 punti di differenza (ibidem).
Gravidanze Secondo il ministero della Salute c’è un calo costante delle interruzioni di gravidanza. Nel 2012 sono stati effettuati 105.968 aborti con un calo del 5% rispetto all’anno precedente quando le interruzioni di gravidanza erano state 111.415. Dal 1982, anno in cui si hanno i primi dati sull’applicazione della legge, si è avuta in totale una diminuzione del 54,9% degli interventi (allora si era a quota 235mila interruzioni). Fanno eccezione le minorenni e le immigrate: il tasso di abortività delle minori, è stato nel 2011 il 4,5 per 1000, lo stesso valore del 2010. Per le immigrate il ministero non ha ancora fornito dati definitivi ma informa che si tratta di tassi «elevati e costanti», e gli aborti che le riguardano sono un terzo del totale. Sette ginecologi su 10 sono obiettori e in 30 anni sono cresciuti del 17%, ma ora la loro percentuale rispetto al totale sta stabilizzandosi (Amabile, Sta).
Rischi Riuniti nell’associazione Cambridge Centre for the Study of Existential Risk, l’astrofisico Stephen Hawking, l’astronomo Martin Rees, il filosofo Huw Price e altri brillanti studiosi e accademici hanno compilato una lista dei pericoli che potrebbero distruggere la Terra. Il primo è l’intelligenza artificiale che prende il controllo del mondo e poi decide di sterminare gli umani (già gli algoritmi fanno milioni di transazioni finanziarie al secondo, per esempio). Poi ci sono gli attacchi cibernetici: attentati terroristici digitali in grado di mandare in tilt tutto. Quindi viene citato il rischio di un’infezione di massa lanciata attraverso le armi batteriologiche, o, in alternativa, di una pandemia, un virus che nessun vaccino possa curare. Altre minacce: il sabotaggio della catena alimentare; le estreme condizioni atmosferiche provocate dal cambiamento climatico; uno o più asteroidi che colpiscono la Terra; la guerra termonucleare, o chimica, o anche convenzionale, se combattuta con l’intensità giusta (Franceschini, Rep).
Voyager I Quelli della Nasa dicono che la sonda Voyager I, lanciata nel settembre del 1977, ha lasciato il sistema solare ed è il primo oggetto costruito dall’uomo a viaggiare nello spazio interstellare. In 36 anni di viaggio ha studiato i grandi pianeti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno, e si trova ora a 19 miliardi di chilometri dalla Terra. Con velocità di 17 chilometri al secondo, alimentato da batterie al plutonio, il Voyager potrà funzionare fino al 2025, quando si troverà a 25 miliardi di chilometri dalla Terra. A bordo c’è un disco d’oro che contiene informazioni sulla Terra, nel caso lo trovassero gli alieni. Ideata negli anni Sessanta e costruita un decennio dopo, la navicella era stata progettata per autogovernarsi con un sistema di tre computer interconnessi che possono processare 8mila istruzioni al secondo: oggi uno smartphone nella stessa frazione di tempo gestisce 14 miliardi di operazioni. Anche i sistemi di registrazione e trasmissione sono obsoleti: i dati vengono registrati su un nastro magnetico a otto piste, cancellato e riavvolto ogni sei mesi, e inviati alla Terra con un segnale da 23 Watt, la potenza di una radio amatoriale. Se gli alieni trovassero il modo di fare funzionare il disco d’oro, facendolo girare alla velocità prevista di 16 giri e 2/3 al minuto, vedrebbero 115 immagini della Terra e dei suoi abitanti, ascolterebbero il suono del mare, il cinguettio degli uccelli, il canto delle balene e alcuni brani di musica tra cui Johnny B. Goode. Se per rispondere usassero la nostra tecnologia, potremmo non essere più in grado di capirli: la Nasa ha già ammesso che non dispone più del software necessario ad analizzare le immagini della vecchia telecamera del Voyager, che è stata spenta (Sabadin, Sta).
(a cura di Daria Egidi)