Rassegna, 13 settembre 2013
Assad: consegno le armi se gli Usa fermano le minacce
• Il presidente siriano Assad ha accettato ufficialmente il piano di Mosca: consegnerà l’arsenale chimico in cambio della rinuncia a ogni operazione militare da parte dell’America. Alla tv di Stato Rossiya ha detto che l’accordo entrerà «in vigore un mese dopo la firma (della Convenzione sulle armi chimiche, ndr). Allora la Siria inizierà a fornire alle organizzazioni internazionali i dati relativi all’arsenale chimico. Sono procedure standard, e le osserveremo». Scrive Van Buren (Rep): «In queste due chiose, gli scettici trovano argomenti utili ad alimentare le perplessità. La prima riguarda i tempi: il mese citato da Assad prima di depositare l’inventario è, in effetti, l’intervallo tecnico previsto dopo la richiesta d’adesione al Cac. Il segretario di Stato Usa Kerry, però, ribatte: “Non c’è niente di standard in questo procedimento”. E inoltre: quanti mesi anzi, anni trascorreranno nella monumentale impresa dello smantellamento è un interrogativo sul quale molti si esercitano. Il secondo ostacolo all’accordo è nella condizione posta da Assad, come da Putin, che gli Usa revochino ogni azione militare. Assad s’aspetta che gli Stati Uniti, fra l’altro, «interrompano le forniture di armi ai terroristi», cioè ai combattenti».