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 2013  settembre 13 Venerdì calendario

Ilva, chiuse sette fabbriche

• Il gruppo Riva, proprietario dell’acciaieria Ilva di Taranto (commissariata per inquinamento), ha annunciato la cessazione immediata di tutte le attività in sette stabilimenti produttivi e in alcune società di servizio. Le aziende coinvolte sono esterne al perimetro di gestione dell’Ilva, ma le chiusure vengono motivate col sequestro preventivo di 916 milioni di euro disposto dal Gip di Taranto e col fatto che questo avrebbe reso impossibili le attività del gruppo. Invece i sindacati (ma con vari accenti) accusano l’azienda di ricatto sui 1400 lavoratori che rischiano il posto. [Grassia, Sta]  

• Si sono fermati gli stabilimenti di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco) e le attività di servizi e trasporti (Riva Energia e Muzzana Trasporti). A Taranto non è coinvolta la grande Ilva (ora commissariata) ma solo una piccola società del gruppo, la Taranto Energia.  

• Sul caso Riva spiega Ruotolo (Sta): «Due passi indietro nel tempo. Due date importanti per capire cosa ha spinto i Riva allo scontro. Taranto, 6 settembre. Il gip Todisco ha firmato cinque misure cautelari, quattro in carcere e una ai domiciliari. È stata colpita la cosiddetta “struttura parallela” di comando della fabbrica. Funzionari fiduciari della famiglia Riva, alle dipendenze di società del gruppo, che dentro lo stabilimento Ilva di Taranto esercitavano un governo ombra. Un’acciaieria, insomma, eterodiretta. Anzi, il sospetto degli inquirenti è che il governo ombra contasse più dei vertici ufficiali. Per questo che anche a loro sono stati contestati gli stessi reati che portarono il 25 luglio del 2012 agli arresti di Emilio Riva e del figlio Fabio, del direttore dello stabilimento tarantino e degli altri dirigenti. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il sequestro preventivo dell’altro giorno, 11 settembre, “per una somma complessiva di oltre 916 milioni”. In sostanza, i militari della Finanza di Taranto hanno sequestrato “altre 13 società a diverso titolo riconducibili al Gruppo Riva (e anche 71 milioni di euro di azioni Alitalia)”. È andato in scena il secondo tempo di una partita il cui fischio di inizio risale al maggio scorso, quando il gip ordinò alla Finanza di sequestrate 8,1 miliardi nei confronti delle società Riva Fire, Riva Forni Elettrici e Ilva. Il gip aveva quantificato in 8,1 miliardi la “mancata messa in opera delle strutture necessarie all’ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto”. Siamo a questo punto».