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 2013  settembre 11 Mercoledì calendario

Chiesa, l’apertura di Parolin: celibato non è dogma

• Interrogato sul tema del celibato sacerdotale, l’arcivescovo Pietro Parolin, neo Segretario di Stato vaticano in carica dal 15 ottobre, ha spiazzato tutti: «Non è un dogma della Chiesa e se ne può discutere perché è una tradizione ecclesiastica». Scrive Vecchi sul Cds: «Parolin, nunzio a Caracas, parlando al quotidiano venezuelano El Universal pondera le parole. Dice che si tratta di seguire “la volontà di Dio e la storia della Chiesa” così come “l’apertura ai segni dei tempi”, ad esempio “la scarsezza del clero”. Di per sé che il celibato non sia un dogma è un dato di fatto. Eppure, nel 2006, bastò che il cardinale Cláudio Hummes ricordasse la stessa cosa perché dal Vaticano fioccassero precisazioni imbarazzate. Era stato appena nominato prefetto del clero e la cosa, si disse, gli costò un certo isolamento in Curia. Ma i tempi cambiano, il cardinale cappuccino è un grande amico di Bergoglio (fu lui ad abbracciarlo nella Sistina e dirgli: “Ricordati dei poveri!”) e chi dice queste cose non rischia più l’isolamento».  

• Ricorda Torno sul Cds che nelle Scritture si consiglia il celibato, non lo si obbliga. «Questa libertà fu seguita nei primi tempi della Chiesa. La disciplina in materia prende forma nel IV secolo nelle legislazioni conciliari; tuttavia, nel regolarla, Occidente e Oriente (dove era concesso a coloro che non sentivano la vocazione del celibato di usare i loro diritti coniugali) si dividono. Le storie indicano come prima legge in materia il canone 33 del Concilio di Elvira (intorno al 300), il quale obbligava gli ordinati in sacris alla continenza assoluta; inoltre, nel concilio romano del 386, papa Siricio promulgava una norma analoga, con l’intenzione di diffonderla in tutta la Chiesa latina».