Rassegna, 10 settembre 2013
La gaffe di Kerry apre uno spiraglio sulla Siria
• Si apre uno spiraglio per la soluzione diplomatica della crisi delle armi chimiche siriane, anche se a crearlo sarebbe stata un gaffe del segretario di Stato americano. Spiega com’è andata Mastrolilli sulla Sta: «Tutto è cominciato dalla conferenza stampa che Kerry ha tenuto ieri a Londra con il collega Hague. Una giornalista ha chiesto se c’è qualcosa che Assad può ancora fare per evitare le bombe, e il segretario di Stato ha risposto così: “Certo. Potrebbe consegnare ogni singolo pezzo delle sue armi chimiche alla comunità internazionale, nel corso della prossima settimana. Tutte, senza ritardi, consentendo una verifica totale. Ma non lo farà, non può essere fatto”. Pochi muniti dopo, la portavoce del dipartimento di Stato Jen Psaki è intervenuta per fare marcia indietro: Kerry aveva fatto solo una “considerazione retorica”. Troppo tardi. Nelle stesse ore a Mosca il ministro degli Esteri russo Lavrov stava ricevendo il collega siriano Walid alMoallem, e ha sfruttato l’occasione: “Se la creazione del controllo internazionale sulle armi chimiche potrà prevenire attacchi, cominceremo immediatamente a lavorare con Damasco. E chiederemo alla leadership siriana non solo di accettarne il controllo, ma anche di distruggerle”. Lavrov ha aggiunto che aveva già consegnato una proposta a Moallem, e si aspettava “una risposta rapida e positiva”, che infatti è arrivata a stretto giro. A quel punto anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon è sceso in sala stampa al Palazzo di Vetro, per un incontro con i giornalisti programmato prima delle dichiarazioni di Kerry, e ha detto di essere pronto a presentare una proposta in questo senso al Consiglio di Sicurezza. Anzi, l’aveva già in mente, e la risposta della comunità internazionale sarebbe “molto rapida”, se Damasco fosse seria nel suo sì all’idea di Mosca».