La Gazzetta dello Sport, 10 settembre 2013
I giornalisti, per seguire le ultime su Berlusconi, sono costretti, e i lettori con loro, a farsi legulei
I giornalisti, per seguire le ultime su Berlusconi, sono costretti, e i lettori con loro, a farsi legulei...
• Stiamo parlando della Giunta per le immunità del Senato che s’è riunita ieri per giudicare sulla decadenza di Berlusconi da senatore, vista la condanna definitiva a quattro anni e la regola stabilita dalla legge Severino che chi è condannato in via definitiva a più di due anni non può stare in Parlamento e non può candidarsi alle elezioni.
Sì, il centrodestra sostiene che questa legge Severino non è applicabile al Cavaliere perché la frode fiscale è stata commessa prima della sua entrata in vigore. Se applicata, perciò, la Severino risulterebbe retroattiva, come non è ammesso da nessun paese civile. Dall’altro lato si replica che la Severino si applica non al reato, ma alla sentenza di condanna, che è successiva. Quindi, niente retroattività. Qui c’è già un inciampo da legulei: la decadenza/incandidabilità stabilita dalla Severino è una sanzione amministrativa o penale? Se è penale non può essere retroattiva, se è amministrativa sì (ma qualcuno dice di no anche in questo caso). Le risparmio le sottigliezze degli uni e degli altri per tirare l’acqua al proprio mulino. • Ieri come è andata?
Muro contro muro, riconvocazione per le otto di stasera e probabile voto nella notte. Ci si deve pronunciare sulle sessanta pagine del relatore Augello, pidiellino già aennino. Schifani ha fatto sapere che se si votano già oggi le pregiudiziali presentate dal relatore (ovviamente bocciandole) «non credo che si potrebbe più parlare di maggioranza a sostegno del governo». Berlusconi ha convocato i gruppi parlamentari per domani alle 13. Altro segnale di guerra. • Come mai ha adoperato la parola "pregiudiziali"?
Il relatore Augello non ha presentato una relazione, ma tre pregiudiziali che fanno, per dir così, da cappello alla relazione, che dovrebbe essere consegnata ai 23 membri della Giunta oggi subito dopo pranzo. I titoli delle tre pregiudiziali le mettono in chiaro il significato della parola «legulei» piazzata all’inizio di questo articolo. Eccoli: «1. Proposta di deliberazione preliminare sull’ammissibilità o meno della facoltà di sollevare questioni di legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionale; 2. Proposta di sollevare questione incidentale di legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionale; 3. Proposta di rinvio pregiudiziale di tipo interpretativo alla Corte di giustizia dell’Unione europea, ai sensi dell’art. 267 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea». In pratica: con la prima pregiudiziale Augello chiede ai colleghi di pronunciarsi sulla possibilità che la Giunta ricorra alla Corte costituzionale. Il sottinteso di questa domanda è quello di stabilire la natura della Giunta in questa fase: organo giurisdizionale, come fosse un tribunale (tesi Augello), o organismo politico, che non ha il potere, almeno in questa fase, di chiamare in causa la Consulta (come dice Casson)? Seconda pregiudiziale: decidere se ricorrere o no alla Corte costituzionale. Terza pregiudiziale: decidere se ricorrere o no alla Corte europea del Lussemburgo per farsi dire se la legge Severino non contrasta con la legislazione europea. Augello ha letto le sue carte con una certa lentezza, la discussione successiva, a porte chiuse, è stata piuttosto feroce, i senatori sono usciti dopo sei ore, in tempo però per partecipare ai talk-show della sera.
• Che succede adesso?
Si sono riconvocati per stasera alle 20. Il centrodestra, ieri, ha cercato di sostenere che le tre pregiudiziali non erano ancora la relazione e che quindi ci sarebbe voluta un’altra seduta per discutere la relazione vera e propria. Sottinteso: anche bocciando le pregiudiziali, non butterete ancora già questo relatore (a relazione bocciata, il relatore si deve dimettere). Posizione battuta. Hanno poi tentato di sostenere che le tre pregiudiziali andassero votate una per una. Battuti pure su questo. Quindi, stanotte o forse domani, si voteranno le tre pregiudiziali e la relazione tutte insieme con un solo voto. Dopo la bocciatura, Augello dovrà dimettersi. Quindi si nominerà un nuovo relatore, scelto tra i bocciatori. A relazione del nuovo relatore approvata, le sedute saranno pubbliche. Berlusconi verrà a difendersi di persona, parleranno i suoi avvocati, eccetera.
• Se nel frattempo arrivasse la sentenza di Strasburgo, la Corte dei diritti dell’uomo a cui hanno fatto ricorso i legali del Cavaliere?
Quelli di Strasburgo ci metteranno quattro mesi solo per decidere se il ricorso è ammissibile.
• Il governo?
Ieri è stato un intreccio di dichiarazioni di fuoco, «attenti che in questo modo il governo cade» (Gelmini, Brunetta), «le leggi si applicano, chi apre la crisi se ne assume la responsabilità» (Epifani). Il governo è in bilico, come capita più o meno dal primo giorno.