Fior da fiore, 9 settembre 2013
Domenico Quirico è libero • I dubbi del Papa • Il mercato mondiale delle armi vale 410 miliardi di dollari l’anno • Casaleggio parla di democrazia • Gli imprenditori non vogliono più il federalismo • In Italia si spendono 3,1 miliardi per il cibo biologico e 27 miliardi per i medicinali
Quirico È stato liberato Domenico Quirico, 61 anni, giornalista, inviato di guerra in Siria per il quotidiano “La Stampa”. La notizia del sequestro era stata resa nota il 29 aprile scorso con un articolo pubblicato sul sito Internet e la comparsa di un fiocchetto giallo diventato simbolo di solidarietà. La sua liberazione è arrivata dopo mesi di complicate trattative con ribelli con forti affinità con Al Qaeda. Appena atterrato in Italia Quirico ha detto: «Non sono stato trattato bene, ho avuto paura. È stato come aver vissuto cinque mesi su Marte. Non è la rivoluzione che ho conosciuto due anni fa ad Aleppo, laica, tollerante. È diventata un’altra cosa». Con lui è stato liberato anche il cittadino belga Pier Piccinin. I due sono atterrati a Ciampino poco prima di mezzanotte e mezzo.
Dubbi «Rimane sempre il dubbio: davvero è una guerra per risolvere problemi o è una guerra commerciale per vendere armi nel commercio illegale?» (Papa Francesco durante l’Angelus di ieri).
Armi Dal Rapporto di Stoccolma del 2012: la spesa militare mondiale rappresenta il 2,5% circa del prodotto interno lordo globale, con un costo medio di 249 dollari per ogni abitante del pianeta. Gli Stati Uniti sono in testa alla classifica (711 miliardi di dollari, pari al 41% del totale mondiale), seguiti da Cina (143 miliardi), Russia (71,9 miliardi), Regno Unito (62,7 miliardi), Francia (62,5 miliardi), Giappone (59,3 miliardi), India (48,9 miliardi) e Arabia Saudita (48,5 miliardi). Da 1994 al 2010 è stato un crescendo: soltanto nell’ultimo anno c’è stato un rallentamento. Le vendite, infatti, hanno subito un piccolo calo del 5%, scendendo dai 412 miliardi di dollari del 2010 ai 410 del 2011 (Grignetti, Sta).
Casaleggio Gianroberto Casaleggio è intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Accompagnato dal figlio Davide, ha parlato di web, democrazia diretta e trasparenza: «La politica oggi è chiamata a un salto di livello, perché per la prima volta deve dare a Internet un’importanza fondamentale per la relazione con la società». Il crescente accesso alle informazioni sta rivoluzionando la politica: «I movimenti si sostituiscono ai partiti» e poi «Il politico diventa l’esecutore della volontà dei cittadini». Finito di parlare se n’è andato. Per Letta è stato un discorso «interessante», per Monti «interessante, anche se non sono fenomeni nuovi», per Brunetta «uno dei tanti, neanche il migliore». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Federalismo Agli imprenditori il federalismo non piace più. Durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio, era stata rivolta loro la domanda: «Quali dei grandi temi del Paese devono essere delegati alla competenza delle Regioni e non devono essere accentrati?». Il 40% ha risposto: nessuno. Il 36,2% degli interpellati ha concesso spazio alla Regioni in materia di turismo ma per quanto riguarda infrastrutture, energia e sanità la bocciatura è stata totale (Di Vico, CdS).
Bio Il consumo di cibo biologico in italia è cresciuto nei primi sei mesi di quest’anno dell’8,8% rispetto al 2012. Tutto ciò mentre il settore degli alimentari arretra del 3,7%. Il giro d’affari annuo del biologico è di 3,1 miliardi di euro, al quarto posto in Europa, dopo Germania, Francia e Regno Unito, e sesto nel mondo. Il consumatore tipo: residente al nord, laureato, ben retribuito, ama soprattutto la frutta e la verdura, i formaggi e le uova, i biscotti e i dolciumi (Berberi, CdS).
Farmaci In media un italiano si porta a casa 28 confezioni di farmaci all’anno. Dal 2005 a oggi il consumo di medicinali è cresciuto del 20%, mentre la spesa farmaceutica delle Asl nello stesso periodo è aumentata del 33% (sul dato pesano i farmaci ospedalieri). L’Italia, con un esborso pubblico e privato di 27 miliardi di euro l’anno, si piazza al sesto posto nel mondo per consumo di farmaci: prima del Brasile, che però ha 193 milioni di abitanti, o della Gran Bretagna, che ne ha 64 milioni (Bocci e Tonacci, Rep).
Fattori Disease mongering, ovvero commercializzazione delle malattie: si fa sentire la gente malata per venderle più farmaci. Un modo per farlo è ritoccare al ribasso i fattori di rischio di alcune malattie. Esempi: negli anni Sessanta la soglia dell’ipertensione era fissata sopra 160-90, negli anni Novanta 140-90, oggi sopra i 120-80. Il valore di trigliceridi nel sangue considerato eccessivo nel 2003 è passato da 200 milligrammi per decilitro a 150. E il colesterolo da 240 è sceso a 200 (ibidem).
(a cura di Daria Egidi)