Rassegna, 5 settembre 2013
Obama e la Siria: «In gioco la credibilità del mondo»
• Mentre a Washington continua la battaglia sulla risoluzione con la quale la prossima settimana il Congresso dovrebbe autorizzare l’intervento punitivo nei confronti del regime di Assad, ieri Barack Obama ha parlato da Stoccolma e oggi e domani cercherà di convincere gli altri Paesi del G20 che è necessario un attacco militare in Siria: «Preferirei parlare del futuro dei bambini anziché occuparmi di proteggerli da chi cerca di ucciderli col gas. Ma ho delle responsabilità e non mi tiro indietro. Sulla Siria non è in gioco la mia credibilità, ma quella dell’America e del mondo intero: la “linea rossa” sull’uso di armi chimiche non l’ho tracciata io ma quei Paesi – governi che rappresentano il 98 per cento della popolazione mondiale – che hanno deciso di bandire l’orrore e la barbarie dell’uso di queste armi di distruzione di massa». [Gaggi, Cds]
• Il cerimoniale ha provveduto a non far sedere Putin e Obama uno accanto all’altro al tavolo della discussione che inizierà oggi a San Pietroburgo. [Dragosei, Cds]