Rassegna, 5 settembre 2013
Berlusconi rimanda la crisi di governo
• Nel Pdl è sempre più forte la spaccatura tra chi vuole far cadere subito il governo Letta e chi vuole prendere tempo in attesa di vedere come si comporterà il Pd sulla decadenza di Berlusconi. La notizia di ieri è che l’ufficio di presidenza del Popolo della libertà, che secondo alcuni si sarebbe dovuto tenere domani per aprire ufficialmente la crisi facendo dimettere i ministri, è stato rimandato alla prossima settimana. «Si terrà dopo il 9 settembre», rivela un ministro. Cioè dopo che l’avvio dei lavori nella giunta per le Elezioni del Senato avrà fatto capire l’orientamento sulla decadenza di Berlusconi. Nella riunione della presidenza della stessa giunta, ieri non si è trovato un accordo sul calendario e tutte le decisioni sui tempi sono rinviate a lunedì prossimo, dopo il discorso del relatore Andrea Augello. [Fuccaro, Cds]
• Il governo Letta è in carica da 129 giorni.
• In mattinata Dario Franceschini ha invitato il Pdl a mettere fine alle minacce di crisi di governo perché «danneggiano il peso e l’immagine dell’Italia». Un’accusa contro la quale si sono scagliati il collega di governo, Maurizio Lupi, e il capogruppo in Senato, Renato Schifani. «Non c’è alcuna minaccia da parte nostra – ha detto Lupi – i dubbi sulla costituzionalità della legge Severino, pur avendola votata, possono esserci e sono legittimi». Molto argomentata la reazione di Schifani: «Non siamo pronti a nessuna crisi di governo, naturalmente tutto dipende dal comportamento degli altri partiti, non dal nostro la cui posizione è sempre chiara». [Fuccaro, Cds]