Rassegna, 4 settembre 2013
I dieci no a Berlusconi
• Berlusconi sta perdendo la partita contro la giunta, ora non gli resta che Strasburgo. Liana Milella su Rep riassume in dieci domande e in dieci «no» tutta l’affannosa rincorsa del mese di agosto tra Berlusconi da una parte e la giunta per le elezioni e le immunità del Senato dall’altra: «La Severino incostituzionale? “No”. Presentare comunque il ricorso alla Consulta per provare almeno che lo sia? “No”. Ascoltare il parere del maggior numero di costituzionalisti italiani favorevoli e contrari? “No”. Allargare il più possibile il dibattito in giunta in modo da allungare i tempi? “No”. Congelare la discussione in attesa che si pronunci la Corte di appello di Milano sull’interdizione dai pubblici uffici, quindi conquistando mesi se non altro fino all’anno prossimo? “No”. Stoppare la discussione in attesa che la Corte per i diritti umani di Strasburgo decida se il ricorso di Berlusconi contro la legge Severino è ammissibile? “No”. Concedere una grazia piena a Berlusconi per cancellare anche l’interdizione e annullare gli effetti della Severino? “No”. Fermarsi in attesa del 15 ottobre, quando il Cavaliere sceglierà come scontare la sua pena? “No”. Aprire in giunta un vero processo, un “quarto grado di giudizio” che sconfessi la Cassazione? “No”. Trattare Berlusconi come il leader politico che è e che è stato, e quindi riconoscergli tutto il tempo che chiede? “No”».