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 2013  agosto 31 Sabato calendario

Berlusconi ha detto che se la sinistra lo fa decadere, «l’esecutivo finisce» • Obama pronto ad attaccare la Siria • Napolitano nomina senatori a vita Abbado, Cattaneo, Piano e Rubbia • La regione dove le donne hanno più opportunità è il Piemonte • I precari stanno per superare i lavoratori col posto fisso

 

Berlusconi Il destino del governo Letta torna in bilico. Silvio Berlusconi, mai così esplicito, ha detto che se la sinistra lo fa decadere, l’esecutivo finisce: «Sarebbe disdicevole se il governo cadesse, ma naturalmente non siamo disponibili a mandare avanti un governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica [...] Qualcuno mi ha detto: immaginiamoci cosa sarebbe successo nel 1948 se la Dc avesse tolto Togliatti al Pci o se il Pci avesse tolto la possibilità di fare politica a De Gasperi, sarebbe scoppiata la guerra civile». Nel discorso dell’ex premier, tuttavia, compare l’auspicio (lievissimo, in verità) di un ripensamento da parte del Pd. «Noi speriamo che questo governo vada avanti, spero che i signori del Pd, aldilà delle dichiarazioni che sentiamo, abbiano senso di responsabilità e decidano in modo democratico. Staremo a vedere se questo accadrà». Ma dal Pd replica il ministro Dario Franceschini: «Il ricatto di Berlusconi va respinto al mittente. Non violeremo mai le regole dello stato di diritto per allungare la durata del governo» (Fuccaro, Cds).

Siria Obama accelera il conto alla rovescia di un possibile intervento in Siria: «L’uso di armi chimiche contro i civili è una sfida al mondo intero e una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti: non può rimanere senza risposta». L’amministrazione Usa valuta un attacco limitato contro il regime di Damasco. Prima del presidente aveva parlato il segretario di Stato Kerry: «Assad è un delinquente, ma non sarà un altro Iraq». Dopo il no del parlamento britannico, a fianco degli Usa ci sarà la Francia di Hollande. Il ministro degli Esteri Emma Bonino: «Rischiamo una deflagrazione mondiale».

Senatori Giorgio Napolitano ha firmato ieri i decreti di nomina dei nuovi quattro senatori a vita: Claudio Abbado, Renzo Piano, Carlo Rubbia ed Elena Cattaneo. Scelte compiute secondo un criterio che ha escluso investiture d’impronta politica, dopo una lunga ricognizione ispirata alla prassi seguita da quello che fu il primo inquilino del Quirinale a esercitare interamente il mandato: Luigi Einaudi. «Un esempio paradigmatico, il suo, cui il capo dello Stato ha voluto adeguarsi, non a caso citandolo. Infatti, tra coloro ai quali Einaudi aveva concesso il seggio senatoriale onorario tra il 1948 e il ‘55, ci furono un direttore d’orchestra (Toscanini, che rinunciò), un poeta (Trilussa, che morì dopo pochi giorni), un matematico (Castelnuovo), uno scultore (Canonica), uno storico (De Sanctis), un economista (Jannaccone), un archeologo (Zanotti Bianco) e un solo politico, ma molto speciale, come l’ex esule antifascista e fondatore del Partito popolare, don Sturzo» (Breda, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Donne Uno studio della Banca d’Italia ha analizzato le nostre regioni per scoprire dove le donne hanno più possibilità in tema di lavoro, reddito, potere decisionale e tempo. Dalla mappa di Bankitalia è il Piemonte a occupare il gradino più alto del podio dei virtuosi in tema di pari opportunità. Secondo e terzo posto a Emilia Romagna e Liguria. Lombardia e Veneto, che nel 2005 superavano l’indice di uguaglianza di genere a livello nazionale, nel 2010 hanno tirato il freno a mano posizionandosi sotto la media italiana. In fondo alla classifica il Sud con la Calabria, che dal 2005 al 2010 è riuscita addirittura a peggiorare la sua performance (De Cesare, Cds).

Precari 1 I dati diffusi ieri dall’Istat dicono che gli abitanti in Italia con contratti a tempo indeterminato e a pieno compenso sono dodici milioni, cioè un residente su cinque e il 53,6% degli occupati. È un gruppo che si restringe: erano il 57% nel 2005, da allora non hanno mai smesso di diminuire e nell’ultimo hanno perso più di circa 300 mila unità. Intorno a loro crescono i part-time, spesso involontari, e i contratti cosiddetti “atipici”, mentre l’esplosione da quattro a cinque milioni nel numero di partite Iva dal 2007 al 2012 spesso maschera forme di lavoro dipendente senza assunzione. La sindacalista Cgil Tina Balì: «In certe aree del settore privato non è raro che a un addetto venga chiesto di licenziarsi e tornare alle stesse mansioni come partita Iva» (Fubini, Rep).

Precari 2 Nel 2013 i lavoratori “standard” rappresentano una quota di minoranza una volta confrontati a tutti gli altri gruppi del mondo del lavoro. I dati Istat per esempio includono almeno 240 mila cassaintegrati fra i dipendenti con impiego “permanente” a tempo pieno, ma è lo stesso istituto a stimare che, in media, torna davvero al lavoro non più un cassaintegrato su tre. Quando si scomputano gli addetti in Cig, i posti di lavoro considerati normali scendono al 52% circa del totale. Questo valore però non tiene conto dei tre milioni di disoccupati, persone senza impiego che però sono in cerca di una sistemazione. Una volta inclusi questi ultimi nel panorama del mondo del lavoro, gli addetti standard scendono ancora e risultano al 47% del totale dei lavoratori. Meno della metà. (ibidem)

(a cura di Roberta Mercuri)