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 2013  agosto 29 Giovedì calendario

Saccomanni e l’incubo del tetto del 3%

•  Fubini su Rep fa due conti sulla situazione economica italiana: «Dopo aver riportato il deficit entro il 3% del Pil nel 2012, l’Italia deve restare a tutti i costi fuori dalla procedura europea di deficit eccessivo. Tornare in violazione, con un disavanzo sopra il 3%, sarebbe una sconfitta per il Paese e lo priverebbe di preziosi investimenti. Il problema è come riuscirci. Non esiste un quadro attuale dei conti. L’ultimo aggiornamento interno fatto al Tesoro è di luglio e segnalava già allora il rischio, a meno di contromisure, di un lieve superamento dei limiti. Ma la sfida per Saccomanni era partita già in giugno, quando fu chiaro che l’andamento dell’economia sarebbe stato peggiore di quanto previsto dal Tesoro. Il Documento di economia e finanza del 10 aprile prevedeva un deficit di bilancio al 2,9% sulla base di un calo del Pil dell’1,3%. È qui che sorge il primo dilemma, perché la contrazione del prodotto sarà peggiore, probabilmente intorno all’1,7% o 1,8%. Per effetto delle maggiori spese e delle minori entrate dello Stato dovute alla recessione, il deficit dovrebbe dunque aumentare di circa tre o quattro miliardi: almeno lo 0,2% del Pil in più; se così fosse, sarebbe già sopra il 3% a causa del calo più rapido del Pil».