28 agosto 2013
Tags : Graziano Pellè
Biografia di Graziano Pellè
• San Cesario di Lecce (Lecce) 15 luglio 1985. Calciatore. Attaccante. Dal 2014 al Southampton. Lanciato dal Lecce, ha giocato anche con Catania, Crotone, Cesena, Az Alkmaar (squadra con cui nel 2009 ha vinto il campionato olandese), Parma e Feyenoord. Esordio in Nazionale con gol il 13 ottobre 2014, contro Malta.
• «196 centimetri per 85 chili, è diventato l’impressionante terminale offensivo nel 4-3-3 del Feyenoord e anche l’uomo immagine del nostro calcio in Olanda, con la sua faccia da bravo ragazzo che non ha mai dato un problema fuori dal campo fin dai tempi in cui cresceva nel Lecce. In primavera, dopo un magnifico gol, ha esultato togliendosi la maglietta e mostrando i muscoli. Gli hanno chiesto perché avesse festeggiato così e lui, che è fidanzatissimo ma nel frattempo era stato nominato giocatore più bello della Eredivisie, ha colto la palla al balzo: “Per attirare più donne allo stadio…”. Detto, fatto: la settimana dopo il Feyenoord ha aperto le porte al pubblico femminile con prezzi promozionali e Graziano si è fatto trovare pronto, segnando ancora» (Paolo Tomaselli).
• «La Nazionale di Conte ha trovato in Graziano Pellè il leader d’attacco su cui poggiare lo sviluppo della manovra offensiva. È di quei centravanti, Pellè, che se fan gol ovviamente è meglio. Ma se non lo trovano, sono comunque il punto di riferimento avanzato su cui appoggiarsi per avanzare, riavendone in cambio palloni puliti e profondi: di prima, che è il vero valore aggiunto di un centravanti di manovra. Ed è questa la sorpresa, il valore aggiunto. Perché che Pellè fosse un ariete si sapeva. Che sapesse cavarsela al meglio di testa, e magari di braccio, nelle zone calde dell’area come con Malta pure. Ma che avesse i piedi abbastanza morbidi per fare l’elastico, venendo incontro a ricever palla e ridandola al volo in profondità, lo si era sinora intravisto» (Gigi Garanzini).
• «Ricordo le parole dure che a Parma mi disse il mio procuratore Romualdo Corvino: “Tu non hai fame”. Aveva ragione. Vengo da una famiglia normale, né ricca né povera, sono il terzo figlio, maschio dopo due femmine, quindi viziatino. Non avevo fame come chi ha dovuto lottare. E poi c’è mio padre: ha creduto e fatto tanto per me, ora penso sempre a lui».
• «Ricordo i tre anni di Zeman a Lecce. Ho fatto tre estati con lui. Era massacrante. Mi dicevo: “Non era questo che sognavo quando volevo fare il calciatore”. È tutto esagerato da noi. Se perdi devi stare attento a uscire di casa. In Olanda fuori dallo stadio nessuno ti rompe le scatole» (a Roberto Maida).
• Appassionato di ballo. «Anni fa sono stato campione italiano di ballo latino americano. Potevo fare “Ballando con le stelle”, adesso non posso più perché sarebbe difficile. Mia madre era una appassionata, mia sorella più grande di me di tre anni era già ballerina e gli serviva un uomo per fare la coppia. Ho utilizzato i tacchi per arrivare alla sua altezza. A undici, dodici anni dovevo scegliere, e mia madre mi ha capito, anche se mi piace molto il ballo e chi balla in generale. Non saltavo gli allenamenti, però. Quando uscivo dal campo, però, salivo in macchina sporco e lì mi cambiavo con frack e papillon» (a Ugo Trani).
• Capelli e look anni Sessanta. «Mi piace ricordare quei tempi: c’era più rispetto».
• Fidanzato con la modella ungherese Viktoria Varga.