Fior da fiore, 28 agosto 2013
Per quest’anno l’Imu non si paga • L’attacco alla Siria e l’eterna illusione della guerra lampo • Un milione e mezzo di fulmini l’anno • La taglia sul killer della gioielliera di Saronno • La carica dei vegani al supermercato
Imu La maggioranza ha trovato l’accordo sul taglio dell’Imu. Palazzo Chigi ieri ha parlato di «ragionevole ottimismo» per indicare che oggi verrà varato il decreto che prevede la cancellazione dell’imposta per i proprietari di prima casa. Resta il nodo della copertura finanziaria e su questo si tratterà fino all’ultimo minuto.
Guerre lampo A proposito dell’operazione in Siria allo studio di americani inglesi e francesi, 48-72 ore di lanci di missili Cruise e incursioni mirate per punire il comportamento criminale di Assad, Paolo Rastelli, sul Cds, ricorda che «l’idea dell’operazione bellica breve, tutta vantaggi e niente problemi, deve essere antica quanto la guerra. Solo che questi attacchi lampo spesso non riescono oppure, se riescono, non raggiungono quasi mai i risultati che i loro autori si augurano». Qualche esempio: nel 1944, «gli eserciti alleati stringono la Germania da Est e da Ovest, il nazismo appare sconfitto. Il comandante in capo britannico, Bernard Law Montgomery, concepisce un piano audace per far finire la guerra per Natale: lanciare un tappeto di paracadutisti anglo-americani per prendere i ponti sui fiumi e canali olandesi che separano le sue truppe dalla pianura settentrionale tedesca e lanciare un cuneo corazzato che passando su questi ponti piombi sulla Ruhr, cuore industriale della Germania. Ma il cuneo deve muoversi lungo una sola strada, circondata da polder olandesi allagati: i tedeschi la bloccano, i giorni passano, i paracadutisti inglesi inchiodati in Olanda ad Arnhem, sull’ultimo ponte(come lo chiamerà Cornelius Ryan nel suo libro), sono costretti al ritiro. Risultato: la guerra finisce nel maggio del 1945, otto mesi dopo [...]E i russi? Anche l’Unione Sovietica è cascata nella trappola dell’operazione chirurgica, invadendo l’Afghanistan nel dicembre del 1979, arrivando a Kabul in pochi giorni e deponendo il presidente Amin (che sarà ucciso). Ma poi la guerra si impantana in massacri, rappresaglie, imboscate e alla fine i mujahiddin, i combattenti islamici, costringono l’Armata Rossa al ritiro nel febbraio 1989. A nulla servì l’enorme superiorità tecnologica dei russi. Come non è servita quella degli americani che hanno chirurgicamente smantellato a colpi di missili e bombe intelligenti l’Afghanistan e l’Iraq dopo l’11 settembre 2001 e le Torri Gemelle ma poi si sono resi conto che distruggere e disarticolare non vuol dire vincere e che le guerre, anche quelle limitate, si vincono mandando gli uomini sul terreno e quindi accettando le inevitabili perdite». Andò invece benissimo l’operazione chirurgica dell’aviazione israeliana durante l’operazione Babilonia del giugno 1981, quando fu distrutto il reattore nucleare iracheno di Osirak. «Ma gli israeliani sono specialisti in questo tipo di operazioni e in quel frangente furono aiutati dal fatto di avere obiettivi chiari e allo stesso tempo limitati. Cosa che non sembra nel caso della Siria. Il problema, come ha scritto Max Hastings sul Daily Mail , è che riconoscere l’indegnità morale del regime siriano non assicura la riuscita di un’operazione militare i cui fini, al di là delle pur ottime intenzioni umanitarie, sembrano per ora alquanto fumosi». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Fulmini Negli ultimi anni l’Italia è stata bersagliata in media da un milione e mezzo di fulmini da gennaio a dicembre e nelle statistiche rimangono le annate record del 2002 e del 2004 quando si arrivò a contarne addirittura centomila in un solo giorno (Caprara, Cds).
Taglia Quarantotto foto del killer della gioielliera Maria Angela Granomelli girano per il Varesotto da ieri mattina, stampate sulle facciate di otto camion vela pubblicitari. Tre per lato, con la promessa di una ricompensa da 50mila euro a chiunque fornirà indicazioni utili al numero verde istituito da tre settimane dalla procura. La taglia, messa in circolazione da Mirko Rosa, ras locale dei compro oro, pelato, palestrato, tatuatissimo, ex carabiniere, l’amicizia con Fabrizio Corona e un flirt con Sara Tommasi nel curriculum, «uno che sa come farsi notare e sempre coi cartelloni pubblicitari ambulanti. Quello di un pontefice che si inginocchia da lui per vendere oro. Quello coi dodici apostoli (“Non fare il giuda”). Quello con Obama e Merkel e Berlusconi e papa Bergoglio. Quello che chiede la pena di morte per i preti pedofili (con cappi e impiccati) e per Kabobo, il picconatore di Milano. Quando la questura, tre mesi fa, gli affibbiò 375mila euro di multa e gli chiuse tre rivendite per irregolarità, rispose con pacati cartelli (“Dovete bruciare merde”, tra gli altri). Questo il personaggio. Ma la taglia, o la ricompensa come la chiama lui, non c’entra nulla con le passate esuberanze di marketing, o almeno così giura: “Conoscevo la signora Maria Angela - rammenta Rosa - e sono in contatto costante con la figlia Samantha, la quale apprezza la mia iniziativa in quanto ha dato un nuovo impulso alle indagini che sembravano essersi bloccate”. Sul punto, Samantha Proverbio ha espresso le uniche parole pubbliche dal giorno dell’omicidio della madre: “Ringrazio l’amico Mirko Rosa per il bellissimo gesto, speriamo che possa essere utile”. E dunque sintonia piena, almeno con la famiglia: “Io ho fatto solo quello che secondo me un buon ed onesto cittadino deve fare — continua Rosa — collaborare con le forze dell’ordine, collaborare con lo Stato. La procura ha dato lo strumento della fotografia e del numero verde ed io ho utilizzato quanto fornito dalla procura. Non voglio né fare lo sceriffo né sostituirmi agli inquirenti. Vorrei solo che fosse fatta giustizia su questo efferato crimine ancora purtroppo irrisolto e che venga catturato l’assassino“» (Pisa, Rep).
Vegani Sempre più numerosi gli italiani vegetariani o vegani (niente carne e pesce per i primi e niente derivati, latticini e uova, per i secondi): quest’anno sono sei su cento, nel 2012 erano quattro su cento. Si moltiplicano, di conseguenza, i ristoranti dedicati (a Milano, uno per quartiere, in agosto molti sono rimasti aperti), aumentano i catering in ufficio a prezzi contenuti e in alcuni supermercati tra i banchi spunta il settore veg, pronto e in monodose. Gli uomini preferiscono le verdure perché fanno bene alla salute (42,3%), le donne per rispetto nei confronti degli animali (66,7%). Età media del popolo dei veg: fra i 25 e i 34 anni (Pollo, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)