13 agosto 2013
Tags : Padre Dall’Oglio
Biografia di Padre Dall’Oglio
Roma 17 novembre 1954. Sacerdote gesuita. Fondatore della comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), situata nel deserto a nord di Damasco, punto di incontro tra cristiani e musulmani.
• «Uno scout amante delle montagne passato dalla militanza nella sinistra romana dei primi Anni ’70 al noviziato nella Compagnia di Gesù e poi sempre più lontano, a Beirut, un 23enne nel Libano prossimo a precipitare nella guerra civile. La passione per il Medioriente corroborata dalla doppia laurea in lingua araba e in teologia (con una tesi sulla speranza nell’Islam) nasce lì, nel paese simbolo del melting pot confessionale, le sue sfide, le sue potenzialità, i suoi rischi. Padre Paolo tiene gli occhi sgranati su quanto vede intorno a sé e quando nell’estate del 1982 arriva ai ruderi siriani di Deir Mar Musa per dieci giorni di ritiro spirituale decide di non tornare indietro. “Ci trovai il ‘corpo’ dei miei sogni e desideri, quelli mistici, ma anche comunitari, culturali e politici” racconterà alla platea del Consorzio San Giovanni di Vicchio nel 2009, due anni prima che la sua patria d’adozione sprofondasse nella guerra civile». [Francesca Paci, La Stampa 7/8/2013]
• A differenza degli altri cristiani siriani, si è schierato sin dagli inizi della rivolta anti-Assad a fianco dei ribelli. Ha poi sostenuto che persino con al Qaeda si possa e si debba parlare.
• Costretto nel giugno 2012 a lasciare la Siria dopo trent’anni, per via dell’opposizione al regime di Damasco, è rientrato più illegalmente nel paese. Il 27 luglio 2013, lo stesso Dall’Oglio aveva scritto su Facebook di trovarsi a Raqqa, nel nord-est del paese, per una «una missione», probabilmente di mediazione con Abu Bakr Al Baghdadi, capo dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, una cellula locale di Al Qaeda. Dal 29 luglio ha fatto perdere le sue tracce. Il 6 agosto il ministro degli Esteri Emma Bonino ha confermato che «è stato sequestrato da un gruppo islamico», una «versione locale di Al Qaeda». «Brancoliamo nel buio» ha ammesso poi la titolare della Farnesina il 9 agosto, «molte voci si accavallano, vanno verificate e a volte risulta che erano solo fumo o depistaggi».
• Il 12 agosto 2013 i siti arabi Zaman Alwsl e da Al-Ahdath (vicino ad Assad) hanno diffuso la notizia della sua uccisione. La Farnesina non ha confermato, ammettendo però di non avere informazioni certe sul sacerdote.
• Nel 2011 ha pubblicato per Gabrielli editori La sete di Ismaele. Siria, diario monastico islamo-cristiano, con prefazione di Paolo Rumiz.