24 luglio 2013
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Biografia di Fabio Fognini
Sanremo (Imperia) 24 maggio 1987. Tennista. Nel 2013 nel giro di due settimane ha vinto i tornei Atp di Stoccarda e Amburgo. Nel 2011 ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros, miglior risultato personale in uno Slam.
• «Occhio azzurro da sciupafemmine, torso da modello di Vanity Fair (è infatti c’è già finito), famiglia benestante, carattere da ligure frontaliere, spontaneo tendente al selvatico. Bello e maleducato, il ritrattino verrebbe facile facile. “La verità è che racchette in campo le spaccano anche Bolelli, Seppi e Starace, solo che ve ne accorgete solo quando lo faccio io”. Juniores promettente, qualche inciampo nel passaggio fra i pro, Fabio solo alla fine del 2007 è riuscito a sfondare i primi 100 della classifica, complice una bella vittoria su Andy Murray a Montreal. Nel 2008 ha toccato due semifinali Atp in Brasile e in Croazia (con scalpo su Moya), intervallate da tre mesi di stop per un rognoso infortunio al polso. Ha vinto il challenger di casa, a Genova. Nel maggio 2007 è emigrato a Barcellona. Si è messo sotto, allenandosi da “spagnolo”, cesti tanti e scuse zero, guidato da coach Serrano e supervisionato da Riccardo Piatti. È maturato. Per qualche tempo ha lavorato anche con uno psicologo, Livio Sgarbi» [Stefano Semeraro, La Stampa 19/9/2008].
• Oggi si allena a Barcellona con Josè Perlas, coach dell’ex numero 1 del mondo Carlos Moya. «“Mi costa una cifra” ci disse una volta Fulvio Fognini, il papà di Fabio». [Marco de Martino, Il Messaggero 21/7/2013]
• Il grande colpo ad Amburgo nel luglio 2013, «un “500”, un torneone con una tradizione ultracentenaria dove in passato avevano trionfato anche Pietrangeli (1960) e Bertolucci (1977). Nomi grossi, roba seria, almeno per noi. L’ultimo successo così pesante, ragazze escluse, il nostro tennis l’aveva vissuto nel ’91 a Rotterdam con Camporese che in finale seccò addirittura Lendl». [Stefano Semeraro, La Stampa 22/7/2013]
• «Per capire meglio il personaggio basterà ricordare gli Australian Open di gennaio, con Fognini che perde 6-1 al quinto contro il manovale spagnolo Roberto Bautista Agut, arriva in sala stampa, va dietro al tavolo, fa un giro completo attorno alla sedia e riesce dalla stanza dicendo “dopo una partita così questo è tutto quello che ho da dire”. Beh, ora gli hanno messo una corazza sopra i nervi». [Marco de Martino, Il Messaggero 23/7/2013]
• «Il problema è che sono istintivo, dico sempre quello che penso e un secondo dopo me ne pento. Se mi stai sulle palle, non faccio nulla per nasconderlo. E quando mi incazzo, perdo le staffe: insulti, racchette spaccate, warning... Nella vita non mi sono fatto mancare niente. Ma la fama di piantagrane comincia a starmi stretta». [Gaia Piccardi, Corriere della Sera 23/7/2013]
• Tifoso dell’Inter, da giovane giocava come mezzapunta e ha fatto anche un provino per la Sampdoria.
• Fidanzato con la modella bulgara Svetoslava Simeonova. «È più grande di me di cinque anni: le donne maturano prima e noi maschi italiani siamo sempre un po’ mammoni. Sve sa sempre come prendermi e come dirmi le cose, anche quelle sgradevoli...». [Gaia Piccardi, Corriere della Sera 23/7/2013]