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 2012  ottobre 19 Venerdì calendario

Berlusconi in aula al processo Ruby

• Silvio Berlusconi rilascia una dichiarazione spontanea in aula nell’ambito del processo Ruby. Entrando stringe la mano al pm Ilda Boccassini. Quando prende la parola il Cavaliere nega di avere mai fatto sesso con Ruby e che ad Arcore si siano viste «scene sessuali», spiega di avere scoperto che la marocchina era minorenne e non era parente di Mubarak solo dopo la notte del 27 maggio, quando Ruby venne fermata e portata in Questura. Di qui l’interessamento con la Polizia «per evitare un incidente diplomatico». «Mi limitai a dare e chiedere informazioni», è la difesa del leader del Pdl. Berlusconi sottolinea poi che a casa sua «non poteva accadere nulla di illecito», come hanno dichiarato altre 35 persone. Su Ruby poi: «Tutti avevamo l’assoluta convinzione che fosse maggiorenne sia perché diceva che aveva 24 anni, sia per il suo aspetto fisico, sia per il suo modo di fare. La ragazza disse che era di nazionalità egiziana e appartenente a una importante famiglia imparentata con Mubarak. Io le ho creduto e ho tentato di evitare un incidente diplomatico». Qui il Cav ha ricordato quali complicazioni aveva provocato in Svizzera l’arresto di Hannibal, il figlio di Gheddafi. In aula il Cavaliere ammette di aiutare ancora oggi molte delle ragazze coinvolte, a cui versa mensilmente 2.500 euro.
• Testimoniano anche i funzionari di polizia coinvolti nella vicenda Ruby e il commissario Giorgia Iafrate dice di avere avuto l’autorizzazione di affidare Ruby a Nicole Minetti dal pm Fiorillo, che però smentisce seccamente questa circostanza.