1 luglio 2013
Tags : Renato Accorinti
Biografia di Renato Accorinti
Messina, 30 marzo 1954. Politico. Docente. Sindaco di Messina (dal giugno 2013).
• Fondatore del movimento “No Ponte” che si oppone al ponte sullo Stretto (il 25 giugno 2002 si è arrampicato sul pilone di Torre Faro), attivista per i diritti umani, nel movimento ambientalista e nella lotta alla mafia. Tra le sue battaglie: la lotta contro la base Nato a Cosimo, l’impegno per le aree verdi di Messina, il salvataggio dell’archivio storico cittadino che rischiava la dissoluzione per umidità e incuria (era gettato in un sotterraneo) ecc. [Paolo Conti, Corriere della Sera 28/6/2013]
• Dal 1977 insegna educazione fisica nelle scuole medie della città. Ha detto di aver istituito «la stanza del silenzio e del respiro consapevole», in modo da portare la «ricerca interiore» anche a scuola. È tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal). [Il Post 29/6/2013]
• Appoggiato da diversi comitati civici, è stato eletto sindaco di Messina al ballottaggio del 23 e 24 giugno con il 52,7 per cento delle preferenze (47.866 voti) contro il candidato di centrosinistra e dell’Udc Felice Calabrò (che al primo turno aveva preso il 49,94 per cento dei voti).
• «Con una bicicletta abbiamo battuto una Ferrari. Ci vorrà un esercito di sociologi per capire com’è stato possibile. Messina è la città più bloccata d’Italia: mafia, ’ndrangheta, massoneria, traffico di armi, la cosca di Barcellona è seconda solo a quella di Palermo, siamo sempre stati ultimi nelle classifiche del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, e in 50 anni mai c’era stato un cambiamento. Mai! All’improvviso, per tutte le battaglie che avevo fatto, sono risultato credibile trasversalmente». [a Concetto Vecchio, la Repubblica 28/6/2013]
• Si è insediato come sindaco in jeans e maglietta arancione «No ponte» e a piedi scalzi, «per tenere il contatto con la terra». Non vuole essere chiamato “sindaco” e come primo atto ha fatto togliere a palazzo Zanca la vetrata che ostacolava l’ingresso ai normali cittadini in Comune. «La gente è entusiasta, mi ferma ogni cento metri, da anni non vedevano un sindaco per la città, solo auto blu blindate, io oggi sono andato all’università a piedi e ho seminato la sicurezza. Ci dovremo abituare tutti». [Paolo Conti, Corriere della Sera 28/6/2013]
• Vegetariano, buddista, fino alla sua elezione a sindaco non ha mai avuto un telefonino. Appassionato di Beatles.
• Nel ’91 fu processarono per istigazione alla diserzione: «Trovai un bravo giudice, mi assolse». [Concetto Vecchio, la Repubblica 28/6/2013]
• «C’è chi lo dice pazzo, il sindaco scalzo buddista eccetera. Ma prima di prendergli le misure, bisognerebbe chiedersi (e a Messina evidentemente qualche elettore lo ha fatto) quanta pazzia c’è nei doppiopetti mafiosi, nel conformismo, nell’ossequio, nella mentalità di cosca, nella pavidità degli infeudati che possono sperare solo nella benevolenza di qualche potente o di qualche boss. Quanta pazzia, cioè, c’è nel restare uguali a se stessi, rassegnati a rassomigliare in eterno a ciò che si è sempre stati. Sapremo, prima o poi, se la svolta freak di Messina è solo uno strambo caso, oppure è davvero una botta di fantasia. Impossibile, nel frattempo, non fare il tifo per Renato Accorinti». [Michele Serra, la Repubblica 29/6/2013]
• Mai sposato, una compagna, non ha figli.