Rassegna, 28 giugno 2013
De Gregorio chiede il patteggiamento
• L’ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio chiede di essere condannato per essersi fatto corrompere da Silvio Berlusconi e aver accettato di passare, durante il secondo governo Prodi, dalle file del centrosinistra (era stato eletto con l’Italia dei valori) a quelle del centrodestra in cambio di tre milioni di euro. È quanto emerso ieri in avvio dell’udienza preliminare svoltasi davanti al gup del Tribunale di Napoli Amelia Primavera, del procedimento in cui, insieme a De Gregorio, sono imputati Berlusconi e Valter Lavitola, l’ex direttore dell’Avanti!, che nella compravendita dell’allora senatore avrebbe avuto il ruolo di mediatore.
• Silvio Berlusconi non era presente in aula. A Rappresentarlo c’erano gli avvocati Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, che in udienza hanno sollevato questioni legate alla competenza territoriale e hanno cercato di smontare l’impianto accusatorio sostenendo che non si può sottoporre a giudizio la scelta di De Gregorio di appoggiare il centrodestra pur essendo stato eletto con il centrosinistra perché, in base a una norma costituzionale, le scelte dei parlamentari sono insindacabili. De Gregorio invece chiede il patteggiamento e di essere condannato a un anno e otto mesi con sospensione della pena. Richiesta appoggiata dalla Procura, che ieri in aula era rappresentata dai pm Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio (titolari del fascicolo insieme ai colleghi Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock). [Bufi, Cds]
• «In forza del suo sostegno economico, avevo promesso a Berlusconi che avrei combattuto una sorta di “guerriglia urbana”. Man mano che mi pervenivano le sue dazioni, mettevo in atto la mia strategia di sabotaggio della maggioranza », scrive De Gregorio nella memoria depositata dall’avvocato Carlo Fabbozzo. In sei pagine, l’ex senatore fissa i punti centrali del suo racconto. Dal primo incontro con Berlusconi a Palazzo Grazioli, poco dopo la proclamazione. Al «patto» che il Cavaliere gli avrebbe proposto: «Qualunque sacrificio politico ed economico per consentire il mio “ritorno a casa”». Ai vertici con Lavitola: «Fra giugno e luglio del 2006 ci furono quattro o cinque incontri a Palazzo Grazioli tra me, Lavitola e il presidente Berlusconi. Si parlò a lungo della strategia di sabotaggio al governo Prodi e di come dovessi attuarla». In tutto, De Gregorio avrebbe ottenuto tre milioni: uno sotto forma di finanziamento al movimento Italiani nel Mondo, due in contanti. [Del Porto, Rep]