Rassegna, 28 giugno 2013
Cameron blocca l’Ue, poi l’intesa sul bilancio»
• Ecco cosa è successo a Bruxelles con Cameron, spiegato da Bonanni su Rep: «L’accordo sul bilancio era stato concluso tra i capi di governo al vertice di febbraio. Prevedeva impegni di spesa per 908 miliardi in sette anni. Ma era stato bloccato dal Parlamento europeo, che chiedeva maggiore flessibilità tra le voci di spesa e la copertura dei deficit degli ultimi anni. Con il nuovo Trattato, il Parlamento ha potere di co-decisione sul bilancio e dunque il suo consenso è indispensabile. Dopo un estenuante negoziato durato mesi, ieri mattina un incontro dell’ultima ora tra il presidente della Commissione, Barroso, quello del Parlamento europeo Schulz, e il presidente di turno del Consiglio, l’irlandese Kenny, aveva definito i termini di un compromesso. Il Parlamento avrebbe dato il via libera al bilancio, ma il Consiglio avrebbe accettato che gli investimenti non utilizzati potessero essere trasferiti da un capitolo di spesa ad un altro, o prorogati da un anno a quello successivo. Inoltre i governi si impegnavano a ripianare il deficit accumulato nel bilancio 2013 e a rivedere l’accordo nel 2016. Tutto questo è saltato quando i britannici si sono resi conto che il nuovo accordo avrebbe potuto mettere in pericolo l’entità del “rebate”: dello sconto di cui godono sul bilancio dai tempi della Thatcher. Poi il negoziato notturno per smussare il no di Cameron e l’accordo».