Rassegna, 27 giugno 2013
Nozze gay, storico sì della Corte Suprema Usa
• La Corte Suprema di Washington ha assegnato una vittoria storica alla campagna per i diritti dei gay in America grazie a due sentenze che demoliscono la legge sul matrimonio come «unione fra un uomo e una donna» e il bando delle nozze gay in vigore in California. Nel primo pronunciamento il Defense of Marriage Act, approvato dal Congresso nel 1996 durante la presidenza di Bill Clinton a tutela del matrimonio inteso come «unione fra un uomo e una donna», viene definito «incostituzionale perché priva le persone dei pari diritti di libertà garantiti dalla Costituzione». La sentenza approvata con 5 voti contro 4 grazie al sostegno dei giudici liberal più Anthony Kennedy premia la tesi di Edith Windsor, la newyorkese che contestava al governo l’impossibilità di usufruire dei diritti familiari nel trasferimento di eredità dalla coniuge deceduta. Il risultato immediato del verdetto è l’obbligo per il governo di estendere parità di benefici economici e normativi a tutti i dipendenti gay. Per questo il presidente Barack Obama, da bordo dell’Air Force One in viaggio verso il Senegal, fa sapere di aver «dato disposizione al ministero della Giustizia di apportare le necessarie modifiche ai regolamenti». [Molinari, Sta]
• La seconda sentenza penalizza la Proposition 8, ovvero il bando delle nozze gay approvato con un referendum in California nel 2008. In questo caso la maggioranza di 5 a 4 è stato bipartisan: i conservatori Roberts, presidente, e Scalia votano assieme ai liberal Bader Ginsburg, Breyer e Kagan perché si afferma il principio della «competenza della Corte statale sul matrimonio», rimandando così la questione delle nozze gay alla California che le aveva legalizzate. [Molinari, Sta]
• La California diventa così il 13esimo stato americano che legalizza le nozze omosessuali. [Molinari, Sta]
• Secondo un sondaggio della Nbc il 55% degli americani è favorevole alle nozze omosessuali. [Molinari, Sta]