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 2013  giugno 26 Mercoledì calendario

Datagate, Snowden al sicuro nel termina di Mosca

•  Edward Snowden era ieri sera nella zona transiti dell’aeroporto Sheremetyevo senza visto da ben più delle 24 ore concesse dalle autorità russe, secondo quanto afferma il sito Internet dello stesso aeroporto. Ma il presidente russo Vladimir Putin, che ha sciolto ieri il mistero sul destino dell’uomo ricercato dagli Stati Uniti, afferma che il suo paese non ha nulla a che fare con l’ex contractor della National Security Agency americana. «È una persona libera, non ha commesso reati in Russia, è un passeggero in transito e come tale non ha bisogno di visto né di altri documenti», ha detto Putin ai giornalisti durante una sua visita in Finlandia. Gli Stati Uniti non sembrano però accettare la spiegazione del presidente russo al quale chiedono invece di arrestare Snowden per consegnarlo a loro, «in amicizia», come ha sostenuto il segretario di Stato John Kerry. Spiega Dragosei sul Cds: «Dalle dichiarazioni di Putin sembrerebbe che la zona transiti sia una specie di terra di nessuno, come il ponte di Glienicke alla periferia di Berlino dove sovietici e americani si scambiavano le spie. La zona transiti è invece parte integrante del territorio russo. E’ solo che per consuetudine e comodità lì non si controllano i documenti e non si chiede il visto. Ma qualsiasi atto o reato che avviene è di pertinenza delle autorità di polizia e di quelle d’immigrazione».  

•  Intanto l’Ecuador si muove con estrema cautela nell’esaminare la possibilità di concedere asilo politico. Più tempo passa e più forti diventano le carte in mano all’amministrazione Usa, visto che le pressioni esercitabili sull’interlocutore sono di diversa natura. Hong Kong che ha fatto partire Snowden senza passaporto ma con un documento provvisorio ecuadoregno è, ad esempio, in attesa di una decisione americana sull’abolizione del visto per i suoi cittadini. [Dragosei, Cds]