Rassegna, 25 giugno 2013
Morto Emilio Colombo, ultimo dei padri costituenti
• È morto all’età di 93 anni il senatore a vita Emilio Colombo, ultimo dei padri costituenti. Ricorda Cecccarelli su Rep: «Doroteo per natura, ora a destra ora a sinistra, ora alleato con Andreotti, poi capo di una piccola tribù assai mobile che prendeva il suo nome. Leggendario accumulatore di preferenze nel regime proporzionale. Raffinato collezionista di poltrone, ministro di tutto o quasi, molto capace e presentabile agli Esteri. Per una volta, nel 1970, presidente del Consiglio. Nella seconda metà degli anni 70 presidente del Parlamento europeo. Agognava cariche senza darlo a vedere, anche in questo tratto piuttosto elegante. Negli ultimi anni sembrava assai vago, ma la sensazione, o meglio il sospetto era che ci facesse, per non rispondere. Almeno tre generazioni di giornalisti politici, indomiti nella loro dabbenaggine, hanno provato e penato per fargli confessare il suo leggendario e peccaminoso privato. Colombo li riceveva con l’abituale cortesia, li guardava di sottecchi, l’incantava di chiacchiere, per lo più soporifere, specialmente sull’Europa (e ne aveva i titoli: sapeva davvero tutto, uno dei pochissimi italiani a potersi fregiare del “Premio Carlo Magno”) e insomma, alla fine i giornalisti ritornavano in redazione con un materiale del tutto esangue, ai limiti dell’impubblicabilità. Gli sforzi si erano intensificati dopo l’unico vero incidente verificatosi nel corso della sua lunghissima carriera: una storiaccia di cocaina in piena Seconda Repubblica, a sorpresa, giacché tutti lo aspettavano semmai al varco di altri suoi intimissimi segreti che per oscure ragioni il mondo dei media si erano messi in testa di fargli “confessare”, secondo la logica del coming out».
• La sua popolarità nel Sud era immensa: nel 1979, per la prima elezione a suffragio popolare, totalizzò 850 mila preferenze. [Conti, Cds]
• Scrive Conti sul Cds: «La sua lunga memoria grondava aneddoti. Giuseppe la Pira, sindaco Dc di Firenze, che lo va a trovare al Tesoro in cerca di fondi: “Colombino, Colombino mio lo sai che il Bilancio è una congettura”. La voce di Margaret Thatcher che durante i vertici europei gli grida: “My money! My money!” preoccupata per le sorti della Sterlina. La nostalgia per Guido Carli: “Si discuteva, ma mai una vera lite. Fronteggiammo insieme la prima inflazione italiana dopo quella di De Gasperi”».
• Ultimo gesto pubblico, la presidenza provvisoria del Senato il 15 marzo 2013. È toccato a lui proclamare Pietro Grasso nuovo presidente. [Conti, Cds]