La Gazzetta dello Sport, 22 giugno 2013
Una scossa di terremoto, ieri, che ha riguardato il Nord ed è stata sentita pure a Milano, ci deve preoccupare, nonostante non ci siano stati né morti né feriti, per una ragione particolare e per una ragione generale
Una scossa di terremoto, ieri, che ha riguardato il Nord ed è stata sentita pure a Milano, ci deve preoccupare, nonostante non ci siano stati né morti né feriti, per una ragione particolare e per una ragione generale.
• Prima facciamo il bilancio.
La Terra ha tremato per una decina di secondi alle 12.33 di ieri, magnitudo 5.2, epicentro a dieci chilometri di profondità e a due chilometri da Fivizzano, provincia di Massa Carrara. Tanto per darle un metro di paragone: la magnitudo dell’Aquila fu di 6.3 e quella dell’Emilia di 5.9. Dopo la prima scossa c’è stata un’altra trentina di sommovimenti, il più forte di magnitudo 4.0, alle due e dodici minuti del pomeriggio a nord-est dell’epicentro del primo terremoto. Hanno sentito nettamente il tremito in Emilia, Toscana, Lombardia, Piemonte, Liguria. Quasi ovunque la gente, spaventata, s’è precipitata in strada. Il sindaco di Casola in Lunigiana ha detto che da loro c’era stato un sisma già sabato (magnitudo 3.4). Sono stati evacuati a Pisa il consiglio comunale riunito in Palazzo Gambacorti, a Lucca il Palagiustizia, a Empoli alcune scuole e gli uffici del comune, a Milano il palazzo della Borsa, a La Spezia parecchie fabbriche, a Reggio Emilia l’aula dove stava parlando la ministra Josefa Idem, a Guncugnano di Carfagnana la colonia estiva di 20 bambini. La Protezione civile è all’opera ovunque. In alcune zone della Garfagnana e della Lunigiana e a Viareggio fino alle tre del pomeriggio è mancata la luce. Il cornicione della Chiesa di San Domenico a Modena si è staccato ed è stato chiuso per precauzione il Duomo. È stata sospesa per qualche ora la circolazione sulla linea ferroviaria Aulla - Lucca. A Massa la prefettura s’è fatta mandare qualche decina di tende e brandine perché parecchi hanno preferito passare la notte fuori. A Castelnuovo Garfagnana il sindaco Gaddi ha aperto il palazzetto dello sport per poter far svolgere nel pomeriggio gli esami di terza media. Ha poi tenuto aperto il palazzetto anche la notte per ospitare chi abita nelle case vecchie e chi non si sente sicuro nelle proprie abitazioni. Non abbiamo spazio per segnalare altri danni, minori.
• Beh, in definitiva è successo poco o niente. Perché sostiene che dovremmo preoccuparci?
Intanto per la questione delle scosse successive, il cosiddetto “sciame sismico”. C’era stato anche all’Aquila, gli scienziati, e in particolare Bertolaso, avevano tranquillizzato la popolazione, arrivò poi invece una scossa molto forte, che disastrò gli edifici e uccise decine di persone. Lo sciame era un preannuncio di quello che sarebbe successo? Tutti allora e anche oggi dicono di no. E tuttavia la magistratura ha punito gli scienziati e i tecnici per il loro atteggiamento troppo tranquillizzante e, secondo il tribunale, ingannevole. Ci sono gli sciami anche qui. Incrociamo le dita.
• Lei ha poi parlato di una preoccupazione generale.
Sì. Questa discende dalla consapevolezza che siamo terra di terremoti, con il Giappone e la California. Questo dovrebbe orientare tutta una politica del nostro patrimonio edilizio che viene invece sistematicamente ignorata. Tranne piangere poi al momento del disastro.
• Perché siamo tanto soggetti alle scosse?
La crosta terrestre è poggiata su 13 placche che galleggiano su un mantello magmatico. Le placche si muovono di continuo, scontrandosi o infilandosi una sotto l’altra alla ricerca di un equilibrio che, finché il nostro pianeta sarà vivo, non verrà mai raggiunto. I terremoti sono il prodotto di questi movimenti. Si tratta di un su-e-giù continuo: se si prescinde dall’intensità ce ne saranno un miliardo l’anno. I territori in pericolo sono quelli che si trovano al confine tra una placca e l’altra. Noi siamo sopra la faglia che divide la placca africana da quella asiatica. Enzo Boschi, il famoso geologo, ha spiegato una volta che la fascia appenninica dall’Abruzzo in giù è esposta a terremoti fino a magnitudo 7 e dall’Abruzzo in su fino a magnitudo 6.
• Perché non riusciamo a prevedere...
Abbiamo fotografato oggetti che distano da noi anche 10-11 miliardi di anni luce. Ma quanto a bucare la Terra, abbiamo raggiunto una profondità massima di 14 chilometri, a Kola in Russia. Per il momento si crede di aver capito questo: la crosta terrestre, il guscio più esterno, è spesso 7-8 chilometri sotto gli oceani e 30-40 sotto i continenti, fino a punte di una sessantina di chilometri sotto alcune catene montuose, tipo Himalaya. Sotto la crosta, o litosfera, c’è l’astenosfera che rappresenta circa il 68% della massa terrestre e si estende fino a una profondità di 680 chilometri. Qui comincia la meosfera che termina a circa 2.890 chilometri, dove poi inizia il nucleo, cioè il centro della Terra. Che cosa c’è in questo luogo mitico e irraggiungibile? Ferro e uranio, pare. Cioè un’immensa centrale nucleare che fa della Terra una meravigliosa e pericolosa calamita.