Rassegna, 20 giugno 2013
Corte dei Conti: pressione fiscale salita al 53%
• Davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino ha ammesso che la pressione fiscale effettiva «si è impennata fino al 53%, dieci punti oltre quella apparente». Un dato ottenuto rapportando il carico impositivo solo al Pil dichiarato al fisco, con esclusione della ricchezza non dichiarata (ma ricompresa, per stima, nel Pil ufficiale). Un esercizio, ha aggiunto Giampaolino, che «ha consentito sia di correggere verso l’alto il livello della pressione fiscale (quella effettiva), sia di evidenziare un ampliamento della distanza dai partners europei», dove l’evasione è più contenuta. E proprio l’evasione continua ad incidere «profondamente sul livello della pressione fiscale», falsandone la percezione e rendendo «il confronto con l’Europa più penalizzante». [Pitoni, Sta]
• In particolare, l’evasione dell’Iva e dell’Irap costa all’erario circa 50 miliardi, dei quali 46 sfuggono alle casse del fisco per effetto della mancata dichiarazione dell’imposta sul valore aggiunto. Negli ultimi dieci anni, poi, la base imponibile si è attestata intorno a 250 miliardi in valori assoluti (il 27% dell’imponibile potenziale), quattro punti in meno rispetto al 2000. Nel caso dell’Irap, invece, il gettito sottratto (stimato per le annualità 2007-2009 al 19,4 per cento) confermerebbe che, anche se in diminuzione, l’evasione fiscale «resta un fenomeno molto grave per il sistema tributario e per l’economia del nostro paese». [Pitoni, Sta]