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 1994  novembre 22 Martedì calendario

La mamma di Farouk: «Lo hanno trattato come un cane»

• Marion, la mamma di Farouk, al processo dice che i rapitori trattarono Farouk «come un cane»: «Almeno ad un cane ogni tanto si fanno le coccole, ci si gioca un poco. Con mio figlio mai. Lo picchiavano con un bastone, l’hanno costretto a rimangiarsi del cibo che aveva vomitato. Anche ora ogni tanto ha gli incubi... Farouk odia i suoi rapitori». Aggiunge Fateh, il padre: «Quando Farouk ha saputo che chi poteva averlo rapito era stato arrestato ha esclamato: “Come? Arrestati e non ammazzati?”. Io gli ho spiegato che viviamo in un mondo civile, ma lui non era molto convinto...». Ancora la mamma, a proposito del primo incontro con Graziano Mesina: «Sa, mi ha detto, questi qui possono tenere il bambino anche un anno senza far avere notizie. Bisogna pagare. Poi non l’ho più visto. Ha telefonato il giorno dopo la liberazione e mi ha chiesto se ero contenta. Gli ho risposto: sì, grazie». Fateh su Mesina: «Io non volevo incontrarlo. Lui insisteva e ho messo una condizione: avere una foto, la prova che mio figlio era vivo. L’ho ricevuta. Mesina mi ha subito parlato di riscatto: 10 miliardi. Gli ho risposto che non li avevo e lui subito: “Non sono 10, ma 15”. Per convincerlo che non ero ricco gli ho portato la dichiarazione dei redditi. E lui: “Chiedi soldi all’Aga Khan, a Berlusconi, alla Cnn...”. Gli incontri con Mesina sono stati verbalmente violenti». Ancora Fateh, sul riscatto: «Mesina ondeggiava: a un certo punto scese a 1 miliardo e disse che lui era disposto a mettere 400 milioni a patto che gli fossero restituiti, anche con scambio merce: droga. “Lei è uno straniero – mi disse – e può procurarsela facilmente”. Non era molto serio». Ma insomma, è stato pagato un riscatto? «Assolutamente no, avevo 600 milioni ma li tenni in casa. Quello che ho pagato è la sofferenza di mio figlio e della mia famiglia. E penso che sia abbastanza».