Rassegna, 18 giugno 2013
G8, accordo sul libero scambio Usa-Europa
• Il primo risultato concreto di questo G8 riunito a Lough Erne, tra i laghi dell’Irlanda del Nord, è la decisione di creare un’area di libero scambio tra Europa e Usa. I negoziati partiranno l’8 luglio, si terranno a Washington e dureranno, secondo stime Ue, un paio d’anni. Per Obama i negoziati sul Transatlantic trade and investment partnership sono «una delle priorità». Ci sono però alcune questioni sensibili tuttora aperte e, in particolare, la cosiddetta «eccezione culturale » sollevata dalla Francia. Barroso ha definito la posizione di Hollande «reazionaria». Di fatto al momento il settore audiovisivo è «scartato», secondo le parole di Hollande, e dunque non farà parte del negoziato di luglio, anche se Obama non esclude di inglobarlo. [Polidori, Rep]
• Rampini su Rep fa i calcoli: «Il “made in Europe” vale 414 miliardi di euro di esportazioni all’anno sul mercato americano. Il “made in Usa” pesa per 327 miliardi degli acquisti europei. Gli investimenti bilaterali raggiungono i 3.700 miliardi. La Casa Bianca stima a 13 milioni di posti di lavoro gli occupati che sulle due sponde dell’Atlantico devono il posto a questo tessuto di rapporti bilaterali. Che possono aumentare ancora, se cadono le residue barriere: un po’ di dazi, ma soprattutto barriere invisibili e non tariffarie. Per esempio, la clausola Buy America che impone il protezionismo nelle commesse pubbliche. Poi ci sono tante regole sanitarie, ambientali, sulla protezione della sicurezza, che talvolta
sono giustificate (vedi le riserve europee contro gli organismi geneticamente modificati, o la carne agli ormoni), altre volte mascherano interessi lobbistici».