Rassegna, 19 aprile 2013
Texas, esplode fabbrica: nube tossica e 15 morti
• A West, in Texas, è esplosa una fabbrica di fertilizzanti. Una prima conta parla di 15 morti, 160 feriti, alcuni dispersi. Ma il timore è che il bilancio possa aggravarsi. La cronaca di Olimpio sul Cds: «Sono le 19.29 di mercoledì, i pompieri intervengono nell’impianto per fertilizzanti della West Fertilizer, non lontano dal centro abitato. Cercano di soffocare un principio di incendio, ma l’operazione è ad alto rischio. Alle 19.53 una terrificante esplosione, seguita da una seconda devasta l’area. Un vento distruttivo che livella alle fondamenta decine di abitazioni. Un botto così forte che persino i sismografi lo registrano. Dopo le deflagrazioni le fiamme. L’incendio aggredisce la fabbrica e le case, nell’aria si sprigiona una nube potenzialmente tossica. Gli uomini dello sceriffo, con grandi difficoltà, evacuano gran parte dei 2.600 abitanti, a cominciare dagli ospiti di una casa di riposo. Per ore le autorità combattono su due fronti: mettere in sicurezza gli scampati, aiutare i tanti feriti. Tutto in un ambiente caotico. Ci sono poche informazioni, difficile da verificare la posizioni di tutti. Gli agenti paragonano la scena a quella di un attentato o di guerra. Un lavoro arduo ostacolato, all’alba, da una tempesta».
• A Wako, a 30 chilometri da West, esattamente vent’anni fa ci fu un’altra strage. Ricorda Rampini su Rep: «Tutto cominciò il 28 febbraio 1993. Quel giorno degli agenti della polizia federale che si occupa di narcotraffico e di armi si presentarono al ranch Mount Carmel Center nella frazione di Elk a pochi km da Waco, presentandosi con un mandato di perquisizione della magistratura. L’intervento degli agenti faceva seguito a numerose segnalazioni di reati commessi in quel ranch creato dalla setta: poligamia, violenze sessuali su minorenni, detenzione di arsenali di armi ed esplosivi illegali. Di fronte agli agenti muniti di mandato, gli abitanti del ranch reagirono con una sparatoria. “Provocati”, nella versione della destra estrema. Ebbe inizio un lungo assedio da parte delle forze di polizia, con una copertura mediatica massiccia, in diretta tv 24 ore su 24. Dopo 50 giorni l’Fbi che aveva preso la direzione delle operazioni diede il via a un assalto, controverso e segnato da gravi errori. Nella sparatoria e nell’incendio che seguirono, il 19 aprile morirono 76 persone incluso il capo della setta, David Koresh. Anche sul tragico epilogo le versioni divergono: fu un “massacro di Stato” per l’estrema destra. Da allora Waco è diventato per gli anti-Stato un simbolo potente: un episodio di resistenza armata di liberi cittadini contro un governo totalitario e oppressivo (anche allora alla Casa Bianca c’era un democratico, Bill Clinton)».