Rassegna, 18 aprile 2013
Boston, identificato l’attentatore
• Gli investigatori americani avrebbe identificato l’attentatore della maratona Boston attraverso i filmati delle telecamere di sorveglianza. Per tutto il giorno ieri si sono rincorse voci di un arresto, ma l’Fbi ha smentito. Intanto è stato dato un nome alla terza vittima, la 23enne cinese Lu Lingzi, studentessa di statistica alla Boston University. Aggiornando il conto della strage: oltre ai tre morti, 175 feriti, 13 dei quali hanno subito amputazioni.
• Spiega Olimpio sul Cds: «Una telecamera posta sul tetto del negozio Lord & Taylor. Probabilmente il presunto attentatore non l’ha vista. Era troppo in alto. Ma l’occhio elettronico ha visto lui e ne ha fissato le mosse. Prima tra la folla, poi quando si è chinato lasciando qualcosa per terra – una borsa, uno zaino –, infine mentre si allontana telefonando. Ed è in quel punto, davanti al ristorante Forum e tra gli spettatori, che è esplosa la seconda bomba della maratona di Boston. Filmato che avrebbe poi trovato una conferma in una ripresa di una tv locale: c’è sempre lui».
• Sul tetto di un palazzo adiacente all’area delle esplosioni gli agenti della scientifica hanno trovato il coperchio di una pentola a pressione. Si è ricostruita così, grazie ad altri componenti rinvenuti altrove, l’arma dell’attacco alla maratona: una pentola a pressione con il marchio 6L, che indica una capienza di 6 litri. Ogni anno se ne vendono circa 50 mila in America. L’attentatore ha scelto la pentola a pressione con la maggiore capienza sul mercato per posizionarvi all’interno un nucleo di esplosivo circondato da una gran quantità di biglie metalliche e chiodi appuntiti, al fine di causare il maggior numero di vittime fra il pubblico e i corridori. [Molinari, Sta]