Rassegna, 18 aprile 2013
Marini tra pipa, sobrietà e montagna
• Scrive Marro (Cds) su Marini: «Se diventerà presidente della Repubblica, per certi versi ricorderà un altro grande vecchio, Sandro Pertini: per la pipa appunto; lo stile montanaro, a tratti burbero; le giacche a quadretti; le partite a carte; la capacità di confondersi con la gente comune. Non solo perché primo di sei figli di una famiglia operaia (il padre Loreto emigrò in Argentina), poi sottotenente degli alpini e infine sindacalista per buona parte della vita, ma anche perché, raccontano i suoi ex colleghi cislini, si è distinto per una certa sobrietà. Gran lavoratore e vacanze in montagna o alla casa al mare, all’isola del Giglio, dove con alcuni amici e con la moglie Luisa, scomparsa un anno fa, si immergeva per pescare».
• «Nei suoi sessanta anni di militante sindacale e poi politico, ovviamente Marini ha avuto diversi avversari e anche qualche nemico. Eppure, Marini li ha sempre “eliminati” senza strappi violenti o plateali. Uno stile che gli è valsa una definizione rimasta proverbiale nel mondo democristiano. Erano gli anni nei quali Marini era il segretario della Cisl e militava nella corrente democristiana di Forze Nuove, guidata da un leader carismatico come Carlo Donat Cattin. Fu proprio l’autista di Donat Cattin a far notare al suo capo: “Franco è uno che ti uccide col silenziatore...”, una battuta poi adottata dal leader Dc». [Martini, Sta]