Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 12 Venerdì calendario

Le tre lettere di siciliani onesti che accusano Cascio Ferro, Costantino e Passananti dell’omicidio di Petrosino

Tratto da: Arrigo Petacco, Joe Petrosino. Mondadori, Milano 2001
New York, 13 marzo 1909
Illustrissimo signor Questore,

su di voi cade la responsabilità dell’assassinio del povero Petrosino, perché voi, sapendo la sua alta missione, non lo faceste mai accompagnare dai vostri dipendenti.

Con ciò si sarebbe evitata una immensa catastrofe.

In ogni modo, cosa fatta capo ha. Voglio solo dirvi che gli organizzatori di tale assassinio furono: Giuseppe Morello, capo della «Mano Nera». Giuseppe Fontana, assassino del marchese di Notarbartolo. Ignazio Milone. Pietro Inzerillo, proprietario della bettola «Stella d’Italia». E i due fratelli Terranova, fratellastri di Giuseppe Morello. Tutti della «Mano Nera», tutti pericolosissimi.

L’incarico fu da loro affidato al collega Vito Cascio Ferro, di Bisacquino, di cui il Petrosino, desideroso di arrestarlo, portava sempre indosso la fotografia.

Tutto ciò è quanto posso dire. Segretezza e non altro.

Un onesto siciliano

P.S. Ho scritto una lettera uguale anche al Ministro dell’Interno.

***

New York, 16 marzo 1909

Signor Questore,

vi confermo la mia raccomandata di giorni orsono. Badate che la congiura di assassinare il povero Petrosino fu tenuta a New York e fu mandato l’incarico a Vito Cascio Ferro, di Bisacquino, e a Ignazio Lupo, di Palermo.* Questi due delinquenti erano implacabili nemici di Petrosino e furono il terrore di New York. Il complotto fu ordito a New York e i principali organizzatori sono: Giuseppe Morello, cognato di Ignazio Lupo, Gioacchino Lima, pure cognato di Morello, Ignazio Milone e i fratelli Terranova. Essi sono i più terribili assassini di New York avendo consumato omicidi anche in pieno giorno. La polizia conosce bene tutti questi signori. Essi si tassarono per scudi 50 ciascuno onde mandare due sicari per assassinare Petrosino, ma sembra che all’ultimo momento abbiano cambiato idea.

Date retta a me: battete questa strada e arriverete alla meta. Non incolpate altri. Che andassi all’elemosina se non vi scrivo il vero. Oggi a New York non è un mistero per nessuno. Molti affiliati della «Mano Nera» ne parlano con vanto.

Un onesto siciliano

 

* Lupo era infatti scomparso in quei giorni da New York, ma sarà poi rintracciato a Paterson, nel New Jersey.

*** Brooklyn, 16 marzo 1909

Signuri Questuri,

mi dispiaci la morti di Petrosino perché era troppo bravu e perciò vi fazzo sapiri che un certo Paolo Orlannu era troppo nemicu di Petrosino perché è lu capo della mafia di Brooklyn mentre prima era lu capu della mafia di Tunisi. Da ca lo mannaru via e vinni a Brooklyn avvi la casa al n. 32 di Hopkins stritta. Lui fici ammazzari issu da due Partinicoti che spariru da Brooklyn perché ficiru bancarutta e si portarono via tanti dinari. Petrosino li cercava. Issi lasciaru tuttu lo vino del loro store a chistu Paulo [sic] Orlannu e se non mi vuliti cridiri scrivete a Tunisi e vidriti che è la verità. Putiti scriviri a Brooklyn per li due Partinicoti che si chiamano A. Passananti e l’atru Carlo Costantino, Savannah 593, Husking a.v.

un siciliano onorato