Rassegna, 12 aprile 2013
Berlusconi: un uomo Pd al Colle in cambio larghe intese
• Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista a Repubblica per dire che è disposto a votare per il Quirinale un uomo del Pd, in caso lo stesso Pier Luigi Bersani, in cambio però di un governo di larghe intese. «Se concordiamo una strada per il Quirinale, anche sull’altro lato dobbiamo trovare un raccordo in un esecutivo di larghe intese, con ministri scelti insieme. Altrimenti niente. Un governo ballerino, sostenuto da qualche gruppetto non avrebbe la forza di assumere i provvedimenti di cui il Paese ha bisogno per salvare l’economia e per trattare in Europa tutto quello che si deve modificare negli accordi dell’Ue. Perché la situazione è drammatica e nessuno può far finta di niente. Se invece si va appresso ai grillini...». Berlusconi esclude poi un accordo con il centrosinistra che preveda una forma di amnistia o un salvacondotto per le sue vicende giudiziarie: «Guardi, l’amnistia è indigesta a tutti. La gente non sarebbe d’accordo. Sarebbe un modo per far arrabbiare ancora di più i cittadini. (…) A questi accordi io non credo più. Alla fine, per quanto mi riguarda, ci sono gli integerrimi giudici della Cassazione che mi hanno sempre assolto. Un giudice a Berlino l’ho sempre trovato. Anche se ho dovuto spendere un sacco di soldi per pagare le parcelle dei miei avvocati e soprattutto ho dovuto sopportare tanto fango contro di me». [Tito, Rep]
• «Se non dovessi incontrare tutti i weekend Ghedini non saprei più cosa fare» (Berlusconi parlando dei suoi processi). [Tito, Rep]