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 2013  aprile 10 Mercoledì calendario

Pacco bomba alla Stampa, si segue la pista anarchica

• Alla redazione Stampa a Torino è arrivato un pacco bomba. Cinquanta grammi di polvere esplosiva collegata a un innesco che per fortuna non è esploso. LL’ordigno di trovava dentro a una custodia per cd ed è stato trovato da un fattorino del quotidiano. Nessuna rivendicazione e nessun comunicato. Gli inquirenti pensano  al Fai, la Federazione anarchica informale che in questi ultimi anni ha firmato diversi attentati. La busta gialla grande imballata con la plastica a pallini, i numerosi francobolli non annullati, il tipo di innesco preparato con una molletta, il tipo di esplosivo, l’assenza di un mittente anche inventato: punti che coincidono con altre azioni che, secondo gli inquirenti, sono riconducibili alle sigle degli anarchici insurrezionalisti. [Fasano, Cds]

• Così ha raccontato l’episodio Massimo Gramellini sulla Stampa: «Gianpaolo è un grande brav’uomo con due figli, una moglie, un mutuo, una passione sconsiderata per il Toro. Da oltre vent’anni si alza alle cinque del mattino per andare a lavorare a La Stampa. Uno dei suoi compiti è lo smistamento della posta. Ieri, arrivando al giornale, l’ho trovato nell’atrio con una pila di buste in grembo. Avevo lasciato a casa il badge e Gianpaolo si è offerto di aprirmi la porta della redazione con il suo, ma per farlo ha dovuto spostare la piramide di pacchetti su una mano sola. Operazione non facile, che ha eseguito con perizia da habitué, mentre mi intratteneva su temi delicatissimi come il contratto in scadenza del capitano granata. Quando ha finalmente appoggiato le buste, una in particolare ha attirato la sua attenzione. Era senza mittente, con i francobolli privi di timbro e i bordi parzialmente scollati. Rivelando un discreto sesto senso e un coraggio temerario, Gianpaolo ha preso una penna e ha aperto la busta un pezzetto alla volta. Conteneva un disco a cui erano appesi dei fili. Il resto è stato affare degli artificieri. Il disco non è scoppiato per puro miracolo: custodiva 48 grammi di polvere pirica, quanti ne sarebbero bastati per fargli perdere un occhio o una mano».