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 2013  aprile 10 Mercoledì calendario

Incontro Bersani-Berlusconi, dialogo sul Colle

• A sorpresa Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani si sono incontrati alla Camera, in gran segreto. Un confronto durato poco più di un’ora, nella stanza del presidente della commissione Trasporti, al quinto piano di Montecitorio. Presenti anche Angelino Alfano ed Enrico Letta. Hanno parlato dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. Letta alla fine si è detto contento: «Un buon incontro. Il metodo è giusto, c’è stato un buon clima». «Non saremo settari, ma non accettiamo scambi né ricatti», ha chiarito Bersani. «Il capo dello Stato –ha scritto Alfano in una nota – deve rappresentare l’unità nazionale e non può essere, e neanche può apparire, ostile a una parte significativa del popolo italiano». [Guerzoni, Cds]

• Bersani ha subito bloccato Berlusconi quando l’ex premier ha provato timidamente a legare al tema del Quirinale quello del governo. Tentativo fallito e decisione unanime di separare i due piani di discussione. [Guerzoni, Cds]

• L’incontro finisce parlando del Milan: Enrico Letta, sfegatato tifoso dei rossoneri, si lamenta con il presidente della squadra, Silvio Berlusconi, per come è finita la partita di domenica con la Fiorentina. «Siamo stati dei polli. Ma come si fa a farsi rimontare di due gol da una Fiorentina in dieci. È assurdo». «Sì, hai ragione – ammette il Cavaliere – è stato un disastro. Io voglio una squadra sempre all’attacco». [La Mattina, Sta]

• Ricorda Verderami sul Cds: «Tranne quel fuggevole incontro alla sede del Corriere in campagna elettorale, i due non si vedevano da oltre tre anni, da quando Bersani era andato a incontrare in ospedale l’avversario sfregiato dalla statuetta del Duomo di Milano. Di quella visita Berlusconi ricorda che “passammo insieme venti minuti mano nella mano”. Il disgelo personale e la carica umana che li ha indotti a parlare anche del privato – di calcio e di musica, delle serate del Cavaliere “sul divano con la fidanzata” – sono serviti a entrambi per capire che non nutrivano rancore l’uno verso l’altro. È stato il viatico alla discussione politica».