Rassegna, 11 aprile 2013
Monti: lasciamo i conti in ordine ma debito sale
• Mario Moti ieri ha discusso in Consiglio dei ministri il «documento di economia e finanza» e lo ha mandato al Parlamento per l’approvazione. Nel documento di dice che il governo tecnico lascia i conti a posto ma la crescita stenta e il debito continua a salire. Per raggiungere il pareggio fra entrate e uscite il governo ha previsto per la fine di quest’anno un calo complessivamente dell’1,3% e solo l’anno prossimo il ritorno alla crescita (+1,3%). Gli effetti collaterali dell’ultimo anno e mezzo di governo pesano anche sul debito pubblico: se nel 2011 si era fermato al 120,8% e l’anno scorso aveva raggiunto il 127%, quest’anno salirà fino al record del 130,4% e riprenderà a scendere lievemente (al 129%) solo dal 2014. La colpa del picco di quest’anno va suddiviso su tre voci: «recessione» (se si cresce poco peggiora il rapporto con il Pil); «aiuti» (i 45 miliardi di euro distribuiti in nome della solidarietà europea a Grecia, Portogallo e Irlanda nel 2012); «arretrati delle imprese» (i 40 miliardi stanziati pochi giorni fa). [Barbera, Sta]
• La replica del responsabile economico del Pd Stefano Fassina: «Il Def discusso dal governo lascia al suo successore una amara sorpresa sotto le sembianze di manovre da fare per 1,4 punti di Pil all’anno a partire dal 2015». Per Fassina ci sono molte voci indifferibili lasciate scoperte già quest’anno dalla legge di bilancio per finanziare «la cassa integrazione in deroga, i precari in scadenza, il 55% delle ristrutturazioni eco-sostenibili, i contratti di servizio con Ferrovie e Poste e la salvaguardia degli esodati». [Bagnoli, Cds]
• La nuova Imu sulla prima casa è stata introdotta sperimentalmente per tre anni. Se nel 2014 il Parlamento non la confermerà bisognerà pensare a come sostituire 14 miliardi di entrate, vale a dire la differenza fra l’Imu introdotta dal governo Berlusconi e quella in vigore. [Barbera, Sta]