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 2013  aprile 11 Giovedì calendario

Allarme Ue sul debito italiano: rischio contagio

• Nel suo rapporto stagionale sui “disequilibri macroeconomici” dei Ventisette, la Commissione europea traccia un identikit allarmante dell’Italia e offre l’immagine d’un sistema schiacciato dal debito, dalla ridotta competitività strutturale complessiva, da imprese che non sanno innovare e da un fisco che blocca la ripresa. Qualcosa è stato fatto da metà 2011, ammette Bruxelles, ma il cammino è lungo e bisogna agire subito. Soprattutto perché l’Italia potrebbe rappresentare «un rilevante elemento di contagio per il resto dell’Eurozona, qualora le tensioni sui mercati dovessero riprendere a colpire il suo debito sovrano». «Importanti misure sono state adottate negli ultimi anni per correggere gli squilibri – afferma il documento –, ma la piena attuazione rimane una sfida e restano margini per ulteriori interventi in molte aree». Il cammino delle riforme non è finito, se ne deduce. Anche se, concede il commissario agli affari economici Olli Rehn, è «molto probabile» che l’Italia esca dalla procedura di deficit eccessivo a fine maggio, nonostante i costo del decreto pagamenti alle imprese, «positivo per l’economia». [Zatterin, Sta]

• «In pratica, nella zona euro, solo Germania, Lussemburgo, Austria, Slovacchia ed Estonia non presentano squilibri che richiedano un intervento dei governi. Nella sua relazione, la Commissione punta il dito in particolare contro Spagna e Slovenia, che dovranno presentare entro aprile un dettagliato resoconto delle misure che intendono adottare urgentemente per farvi fronte. Anche la Francia e l’Italia tuttavia, a causa del loro debito pubblico e delle loro dimensioni, sono indicate come possibili fonti di contagio e di destabilizzazione dell’Eurozona. Tutti i governi interessati, nell’ambito delle nuove procedure previste dal semestre europeo, dovranno tenere conto delle osservazioni loro rivolte nei rispettivi Piani nazionali di riforme (Pnr) che dovranno presentare a Bruxelles. A fine maggio, poi, la Commissione presenterà le raccomandazioni di politica economica per ciascun Paese, che avranno carattere vincolante». [Bonanni, Rep]