Io Donna, sabato 20 novembre 2010, 10 aprile 2013
Tags : Nina Simone
Appunti su Nina Simone
Io Donna, sabato 20 novembre 2010
Eunice Eunice Kathleen Waymon, nata a Tryon il 21 febbraio 1933, sangue africano, indiano e irlandese, figlia del diacono John Divine Waymon e della reverenda Mary Kate, a sei anni dedicava gran parte della sua giornata allo studio del pianoforte, a dieci i genitori decisero di costituirle un fondo per raccogliere i soldi necessari a farla diventare la prima concertista classica nera d’America. Sogno infranto a diciassette anni, quando, unica candidata di colore, si presentò agli esami di ammissione del prestigioso Curtis Institute di Philadelphia e fu scartata.
Uguaglianza “Non siete obbligati a vivere accanto a me, ma datemi semplicemente la mia uguaglianza” (da Mississipi Goddam, Maledetto Mississipi).
Clienti Alla fine della sua prima esibizione, al Midtown Bar & Grill, una bettola di Atlantic City dove aveva rimediato un ingaggio come pianista, il proprietario la prese da parte. “Alcuni clienti si sono lamentati. Devi cantare. Se non canti sei licenziata”.
Fan Quella volta che, vedendosi restituito l’autografo da una fan indispettita, le tirò dietro una bottiglia.
Cattiva “Non era un piacere andare a cena con Nina. Confesso di aver fatto fatica. La trovavo fredda, molto distante. E anche un po’ cattiva” (Paulette Coquatrix).
Spirito Nina, che a Monrovia passò tre giorni sdraiata a letto con una scatola di latte Carnation sotto il cuscino, senza uscire né parlare, i capelli legati, perché in questo modo “lo spirito di papà sarebbe tornato a essere benevolo con me”.
Sinatra Frank Sinatra, in preda a una crisi di nervi alla fine di uno spettacolo perché Nina Simone, che lui voleva in scena al suo fianco, aveva abbandonato la sala durante il concerto.
Nera “La prima cosa che vedevo al mattino guardandomi allo specchio del bagno era il mio viso nero. E quello condizionava ciò che pensavo di me per il resto della giornata: ero una nera in un paese dove ci si poteva far uccidere per quella semplice ragione”.
Andy Il secondo marito, Andy Stroud, poliziotto, che la sera del fidanzamento la picchiò e la violentò, disse poi di non ricordare nulla. Si sposarono il 4 dicembre 1961.
Mami “Un giorno la mia Nina sarà una grossa Mami piena di soldi” (la scritta che Andy le aveva lasciato sulla lavagna della cucina).
Ricchi Miriam Makeba per convincere Nina Simone a partire con lei per la Liberia, le promise di presentarle sei uomini “tutti ricchi e celibi”.
Dennis C.C. Dennis, aristocratico e massone, padre di un ministro liberiano, ricco e autoritario. Entrò una mattina nella casa di Nina Simone urlando che si sarebbero sposati sei settimane dopo. Se la portò poi nella sua casa sulle montagne e dopo due giorni e due notti constatò che Nina non era in grado di eccitarlo e sposò un’altra.
Nenia “Ogni volta che vado in un paese nuovo mi sento obbligata a includere nel mio repertorio canti che affermino con orgoglio la mia razza; e non confondetevi, che io canti una ballata o una nenia, è la stessa cosa, voglio che la gente sappia chi sono”.
Eunice Eunice Kathleen Waymon, nata a Tryon il 21 febbraio 1933, sangue africano, indiano e irlandese, figlia del diacono John Divine Waymon e della reverenda Mary Kate, a sei anni dedicava gran parte della sua giornata allo studio del pianoforte, a dieci i genitori decisero di costituirle un fondo per raccogliere i soldi necessari a farla diventare la prima concertista classica nera d’America. Sogno infranto a diciassette anni, quando, unica candidata di colore, si presentò agli esami di ammissione del prestigioso Curtis Institute di Philadelphia e fu scartata.
Uguaglianza “Non siete obbligati a vivere accanto a me, ma datemi semplicemente la mia uguaglianza” (da Mississipi Goddam, Maledetto Mississipi).
Clienti Alla fine della sua prima esibizione, al Midtown Bar & Grill, una bettola di Atlantic City dove aveva rimediato un ingaggio come pianista, il proprietario la prese da parte. “Alcuni clienti si sono lamentati. Devi cantare. Se non canti sei licenziata”.
Fan Quella volta che, vedendosi restituito l’autografo da una fan indispettita, le tirò dietro una bottiglia.
Cattiva “Non era un piacere andare a cena con Nina. Confesso di aver fatto fatica. La trovavo fredda, molto distante. E anche un po’ cattiva” (Paulette Coquatrix).
Spirito Nina, che a Monrovia passò tre giorni sdraiata a letto con una scatola di latte Carnation sotto il cuscino, senza uscire né parlare, i capelli legati, perché in questo modo “lo spirito di papà sarebbe tornato a essere benevolo con me”.
Sinatra Frank Sinatra, in preda a una crisi di nervi alla fine di uno spettacolo perché Nina Simone, che lui voleva in scena al suo fianco, aveva abbandonato la sala durante il concerto.
Nera “La prima cosa che vedevo al mattino guardandomi allo specchio del bagno era il mio viso nero. E quello condizionava ciò che pensavo di me per il resto della giornata: ero una nera in un paese dove ci si poteva far uccidere per quella semplice ragione”.
Andy Il secondo marito, Andy Stroud, poliziotto, che la sera del fidanzamento la picchiò e la violentò, disse poi di non ricordare nulla. Si sposarono il 4 dicembre 1961.
Mami “Un giorno la mia Nina sarà una grossa Mami piena di soldi” (la scritta che Andy le aveva lasciato sulla lavagna della cucina).
Ricchi Miriam Makeba per convincere Nina Simone a partire con lei per la Liberia, le promise di presentarle sei uomini “tutti ricchi e celibi”.
Dennis C.C. Dennis, aristocratico e massone, padre di un ministro liberiano, ricco e autoritario. Entrò una mattina nella casa di Nina Simone urlando che si sarebbero sposati sei settimane dopo. Se la portò poi nella sua casa sulle montagne e dopo due giorni e due notti constatò che Nina non era in grado di eccitarlo e sposò un’altra.
Nenia “Ogni volta che vado in un paese nuovo mi sento obbligata a includere nel mio repertorio canti che affermino con orgoglio la mia razza; e non confondetevi, che io canti una ballata o una nenia, è la stessa cosa, voglio che la gente sappia chi sono”.
Lucrezia Dell’Arti