Rassegna, 9 aprile 2013
Rapina da 10 milioni sull’autostrada A9
• Un commando di dieci persone ha dato l’assalto a due furgoni portavalori sull’autostrada Milano-Como. Il colpo alle 7 e 15 di mattina nel tratto tra i caselli di Saronno e Turate, verso la Svizzera. Tre minuti in tutto, quarantanove colpi di kalashnikov sparati e nessun ferito, una ruspa, un furgone, un camion e tre auto per la fuga. Bottino di dieci milioni di euro tra oro, lingotti e contanti in tagli vari, tutto facilmente spendibile con zero possibilità di risalire all’origine. Per impedire l’arrivo delle forze dell’ordine pure l’altro versante dell’autostrada in direzione Milano è stato cosparso di chiodi a tre punte e bande chiodate.
• Scrive Poletti sulla Sta: «C’è il sospetto che tra quei dieci uomini d’oro, italiani e senza inflessione dialettale i pochi che hanno parlato secondo i vigilantes a bordo dei due furgoni presi di mira, ci fosse pure qualcuno arrivato dall’Est, dalle ex zone di guerra della ex Jugoslavia. Di sicuro l’azione era stata preparata da tempo, programmata al secondo, cronometri sincronizzati, perché bloccare due furgoni scortati e armati e dotati di impianto di localizzazione satellitare – avendo pochi secondi a disposizione – non è mica cosa che si improvvisa. Il lavoro del commando – a parte i ripetuti sopralluoghi lungo le due tratte dell’autostrada deve essere iniziato giorni prima. Per fuggire a bordo di tre auto – un’Alfa 159, una 156 e un’Audi 3 – ritrovate poi in una piazzola poco distante dall’uscita di Turate dove c’erano altri complici e altre auto pulite, chi si è occupato del logistico della rapina aveva tagliato pure il guardrail».
• L’evoluzione dell’assalto ai portavalori porta verso Est. «I lingotti d’oro saranno già arrivati al mercato nero di Mosca», dicono gli investigatori. Quella russa è, in questo momento, la piazza più redditizia per i metalli preziosi. Il primo punto nella pianificazione di una rapina simile è aprire un canale con il ricettatore: non si ruba qualcosa che non si sa a chi rivendere. L’oro in lingotti può fruttare il settanta o l’ottanta per cento del valore di mercato. Se ci scappa il morto il bottino è bruciato, il valore scende di 3 o 4 volte. I soldi, invece, sono pronti all’uso. [Giuzzi, Cds]
• L’esperienza dice che i gruppi più attivi in Lombardia sono stati quelli pugliesi e albanesi. In Italia ci sono almeno una ventina di bande specializzate negli assalti ai portavalori. Nel caso di Turate l’organizzazione è stata quasi militare: compiti precisi, armi da guerra, capacità di creare diversivi (il camion incendiato). [Giuzzi, Cds]