Rassegna, 8 aprile 2013
Pontida, Bossi attacca Maroni
• A distanza di due anni quelli della Lega sono tornati a Pontida. Si temevano contestazioni nei confronti del segretario Roberto Maroni e ci sono state, ma limitate. Umberto Bossi sul palco (con un cappotto stile eskimo, troppo lungo) non ha risparmiato critiche («Qualcuno ha esagerato nel dire che va tutto bene», «Se non mettiamo a posto la democrazia nella Lega...», «Non ci possono essere cariche eterne», «Il Veneto è tutto commissariato, non c’è una provincia intatta, ci vuole un congresso»). Ma alla fine il Senatur ha abbracciato davanti a tutti il governatore della Lombardia: «La Lega i l’ho fatta non per romperla». [Cerruti, Sta]
• I bossiani hanno confezionato alcuni striscioni («Umberto Bossi la Lega sei tu») e hanno fanno circolare un fotomontaggio di Roberto Maroni a cui è stato applicato un naso da Pinocchio: un riferimento alla promessa di dimettersi da segretario dopo le elezioni. [Cremonesi, Cds]
• Racconta un dirigente leghista del nuovo corso: «Continuano ad andare a Gemonio, a casa dell’Umberto, in gruppetti di cinque o sei. E là, continuano a fare quello che fanno dal 2005: raccontare a Bossi una versione dei fatti psichedelica. Il disegno è semplice: convincerlo che Maroni sta distruggendo il lavoro di trent’anni e che con lui la Lega sta andando a sbattere». Obiettivo: «Potergli dire che le elezioni sono state perse e persino Pontida è finita. Per spingerlo alla Grande impresa: mettersi alla testa di un gruppuscolo di insoddisfatti». [Cremonesi, Cds]
• Commenta Di Vico sul Cds: «A Pontida si sono ascoltate molte cornamuse, abbiamo visto riproporre sul palco stanchi duelli in costume medievale, magliette e gadget erano gli stessi di sempre. Insomma di quella Lega 2.0 promessa dal nuovo leader si è visto quasi niente, nonostante che a colpo d’occhio l’età media dei partecipanti al raduno apparisse più bassa che in passato».