6 aprile 2013
Tags : Gianfranco Lanci
Biografia di Gianfranco Lanci
• Torino 26 settembre 1954. Manager. Ex presidente e Ceo della Acer (2008-2011). Oggi numero uno della cinese Lenovo per l’area Emea.
• «(...) Si è laureato al Politecnico di Torino in Ingegneria civile per poi arruolarsi immediatamente in Texas Instruments, produttore americano di computer, fino a diventare responsabile europeo della “personal productivity products division”. La stessa divisione acquisita nel 1997 da Acer “allora uno dei nostri fornitori, poco conosciuta dai più”. Lanci rimane, insieme con il suo team, anche se costretto a fare un passo indietro. Confermato responsabile dell’Italia “che andava particolarmente bene e qui non toccarono nulla” ma non dell’Europa. Ancora una volta il manager torinese fa parlare i fatti. Lo mettono alla prova con l’Europa, allora in difficoltà e lui nel giro di un anno (2001) azzera il passivo e fa conquistare a Taipei il 60-70% del fatturato. Nel frattempo è l’intera organizzazione di Acer a cambiare direzione. E a imboccare la strada del successo. Prima con lo spin off dell’attività produttiva e il conseguente “focus al 100% sul brand e sui portatili” e poi con la decisione di “abbandonare la vendita diretta” per dedicarsi al “canale” attraverso partner e retailer “mentre i concorrenti, Dell prima di tutti, si concentravano sulla vendita via web”. “Il pc è una commodity, il nostro vantaggio è di averlo capito prima di altri”. La mossa appena messa in campo è l’ingresso nel mercato degli smartphone (...) alla conquista di quote di mercato da sottrarre agli iPhone e ai Blackberry. (...)» (Antonia Jacchia) [Cds 30/6/2009].
• «“Guardi, io non verrò mai a vivere a Taiwan”, si schermì Gianfranco Lanci. “E io non intendo chiedertelo – replicò, con flemma confuciana, Stan Shi, lo Steve Jobs di Taiwan – anzi, il tuo compito sarà la conquista del mondo”. Così, all’alba del Duemila, un ingegnere torinese, classe 1954, divenne il primo presidente occidentale di un’azienda di Taiwan. E non di un’azienda qualsiasi: Acer, fondata nel ’78 dallo stesso Stan Shi, era stata la nave scuola che aveva sfornato i tremila ingegneri elettronici che avevano reso possibile il decollo dell’alta tecnologia dell’isola. Per questo molti a Taiwan avevano storto il naso di fronte all’ultima bizzarria di Stan, l’uomo che già aveva spezzato in due l’azienda: da una parte le fabbriche, che fino a pochi anni prima avevano lavorato da terzisti per i marchi più famosi, Ibm in testa; dall’altra Acer, il primo tentativo di creare un marchio di Taiwan. Una scelta temeraria, addirittura folle, se a dirigere la baracca veniva chiamato un ingegnere italiano con la pretesa di governare, dalla periferia di Milano, un’azienda cresciuta nell’altra parte del mondo. Eppure (...) il “melting pot” italo-cinese funziona. (...) L’ingegnere che viene da Torino ricorda in qualche modo Sergio Marchionne, altro manager che come lui opera a Torino senza aver la casa in Crocetta o la villa in collina. I due, che senz’altro si frequentano poco, impegnati come sono a girare il mondo 3-4 volte al mese per guidare una corazzata davvero globale, hanno molto in comune. Primo, nell’economia globale sia l’auto che i pc sono prodotti maturi. L’unica strada possibile per sopravvivere, ha detto l’ingegner Lanci al New York Times, è “to buy the little guys”. Cioè i grandi produttori devono passare da 8-9 a 5. C’è spazio per Acer, Dell e Hp, oltre a Lenovo e Asustek, l’altro gioiello di Taiwan leader nei netbook assieme alla stessa Acer. (...)» (Fog 25/8/2009).