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 2013  aprile 05 Venerdì calendario

Appunti su Maria Callas

Io Donna, sabato 25 settembre 2010
Tempismo L’articolo di giornale letto dalla Callas la sera prima di morire, il 15 settembre 1977, a 53 anni – dopodiché spense la luce per l’ultima volta -: un’intervista di Gina Lollobrigida sul tempismo di ritirarsi dalla carriera quando si è raggiunto il culmine del successo.

Regine «Maria è una regina e dovrà essere accolta da un applauso maestoso, in marsina. Battuta lunga, a mano convessa, con eco solenne. Dopo l’aria converrà praticare una battuta tipo flamenco, come un suono di nacchere, secco, crescente, rossiniano» (Il capo claque della Scala Ettore Parmeggiani ai suoi).

Diva Motto della Callas: “All or nothing at all”.

Dormire Bigliettino che la Callas aveva lasciato una volta sotto la porta di Di Stefano, in hotel: “Pippetto non potevo dormire stanotte e così ho preso coraggio e mi sono riascoltata l’ultimo concerto. Sono rimasta di stucco. La voce, hai ragione, sta facendo passi da gigante. Pensa cosa sarebbe stato se non avessi il mio maledetto stomaco. La voce è tanto più a fuoco e ferma. Sono sulla buona strada finalmente! Gesù, mi sto abituando al buon vecchio suono. Non posso crederci. Ma grazie a Dio ho i nastri di prova. Adesso forse dormirò tranquilla”.

Miope Maria Callas era talmente miope che quando recitava, dovendo togliere gli occhiali, vedeva soltanto vaghe ombre e macchie di colore. Una volta un ammiratore della Tebaldi le lanciò un mazzo di ravanelli rossi in segno di disapprovazione: a causa della forte miopia la Callas li scambiò per fiori, li raccolse con gratitudine e s’inchinò per ringraziare.

Cicciona Quando aveva sposato Giambattista Meneghini, nel 1949, la sorella di lui, Pia, l’aveva giudicata «ciabattona, cicciona, inguardabile».

Sciurette” «Incontrai Maria Callas nel 1951 a casa di Wally Toscanini, era disastrosa, una mastodontica “sciuretta” che amava il coordinato, le scarpe uguali alla borsettina, meglio se di vernice sberluccicante» (la sarta Biki).

Verme La Callas, volendo dimagrire, andò da un medico svizzero. Questi le consigliò di inghiottire un verme solitario. Camilla Cederna racconta che ci fu un brindisi in casa del celebre clinico e che il verme galleggiava su una coppa di champagne ghiacciatissimo. Il soprano bevve tutto e dimagrì poi di 30 chili.

Armonia Una sera che Onassis portò la Callas a cena fuori a Parigi, lei, così bisognosa di complimenti, richiamò la sua attenzione sul cappellino tondo con la veletta. Il commento di lui: «Armonia, tesoro, armonia... O ti metti un cappello più grosso, o ti tagli un pezzo di naso».

Omero Era rimasta incinta ad agosto del 1959. Al nono mese, temendo che Onassis la raggiungesse prima del parto, sentendosi goffa e brutta, sollecitò il medico della clinica Dezza di Milano a praticarle un taglio cesareo appena lo si potesse fare senza rischi, per farsi trovare snella e con un bimbo tra le braccia. Il figlio nacque e morì il 30 marzo 1960. Dall’atto di nascita: “Lengrini Omero. Nato vivo e morto prima della denuncia della nascita” (la coppia aveva concordato il nome, mentre il cognome forse era lo pseudonimo con cui la Callas era stata registrata in clinica).

Insistenze Nel 1973, quando Onassis insisteva che voleva sposarla e prometteva di divorziare da Jacqueline, la Callas, convinta che lui parlasse di divorzio, come una volta parlava di matrimonio, cominciò la relazione col tenore Giuseppe Di Stefano.

Lucrezia Dell’Arti