Rassegna, 4 aprile 2013
Governo, slitta ancora il decreto paga-imprese
• È stata nuovamente rinviata l’approvazione del decreto legge per sbloccare i debiti commerciali della pubblica amministrazione. «Servono ulteriori approfondimenti», hanno fatto sapere in una nota i ministri dell’Economia Vittorio Grilli e dello Sviluppo economico Corrado Passera. E dunque si rinvia tutto a un’altra riunione del Consiglio dei ministri. «Il provvedimento – ha poi dichiarato a Porta a Porta Grilli – è stato rinviato di pochissimi giorni. Dietro il rinvio non ci sono misteri». Spiega Giovannini sulla Sta: «Ovviamente la faccenda è un po’ più complicata. Ci sono problemi, anche se pare non insormontabili, con Bruxelles, intenzionata a vigilare sul rispetto degli obiettivi di finanza pubblica da parte dell’Italia. Ci sono perplessità e anche molto forti da parte delle associazioni degli imprenditori, che anche in queste ore hanno esercitato un fortissimo pressing sul governo perché il provvedimento sia più ampio e fruibile possibile. Le imprese temono che il decreto, così come definito nelle ultime stesure, possa essere inefficace: poche le risorse, non chiaramente individuate, e possibili rischi procedurali per un intrico di norme regionali e amministrative che avrebbero vanificato l’operazione».
• Mario Monti ha chiamato di prima mattina Olli Rehn per illustrargli l’ossatura del decreto Pagamenti. Al finlandese, responsabile economico della Commissione Ue, il premier ha confermato l’intenzione di coprire 40 miliardi di arretrati in due tranche, in vista di un successivo saldo dell’intera posta, ora indicata intorno ai 90 miliardi. Ha poi confermato la determinazione a non violare gli impegni di bilancio. Per questo ha promesso a Bruxelles un apposito e rigoroso meccanismo di salvaguardia: «Se il deficit supera il 2,9% del pil – è la formula – i pagamenti saranno automaticamente sospesi». [Zatterin, Sta]
• L’Italia sta cercando di uscire da una procedura di deficit eccessivo (Edp) aperta da Bruxelles nel 2009 dopo anni di conti allegri. L’azione di risanamento degli ultimi governi ha mantenuto il disavanzo sotto la soglia del 3% strutturale (al netto del ciclo) e la liberazione dallo scacco bruxellese è attesa entro giugno. Secondo la normativa più recente sul coordinamento del governo economico europeo (il Six Pack) per valutare la chiusura dell’Edp Bruxelles deve tuttavia tenere conto anche della tendenza del debito, cosa che in passato non accadeva. [Zatterin, Sta]
• Commenta Di Vico sul Cds: «Il governo che aveva fatto delle liberalizzazioni e delle semplificazioni una delle bandiere della sua azione, l’esecutivo che voleva cambiare gli stili di vita degli italiani pare in queste ore ostaggio della burocrazia, della quale non sembra proprio sia riuscito a modificare né la cultura forma mentis. (…) Sappiamo bene quali sono i mali dell’economia italiana, ci siamo solo attaccati al provvedimento dei rimborsi alle imprese per non perdere ulteriore speranza. Ci sarà tempo, quando questa assai intricata fase della crisi politica sarà terminata, per aggiornare la mappa dei poteri reali. Dovremo ricordarci di “quotare” la forza della burocrazia. Siamo abituati a considerarla come un corpaccione indolente e continuiamo a sottovalutarne l’impatto».