3 aprile 2013
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Biografia di Marco Motta
• Merate (Lecco) 14 maggio 1986. Calciatore. Difensore. Dal 2010/2011 alla Juventus, ceduto in prestito prima al Catania (2012) e poi al Bologna (2012-2013). Ha giocato in A anche con Atalanta, Torino, Udinese, Roma.
• «(...) Terzino destro di bel portamento e forte spinta, quelli che ricordano i galoppini, Motta s’è fatto da solo e più di una volta. Aveva testa e talento da ragazzino e chi ha quelle doti, dalla parti di Bergamo, finisce nell’Atalanta, il vivaio più florido d’Italia. Ancora 19enne, nel 2005, gli capita l’occasione di una ribalta a metà, tra chi lotta per la Champions e chi deve salvarsi: l’Udinese, un infortunio e sei misere presenze. Un buon campionato, il riscatto dall’Atalanta, il prestito al Torino e ancora il ritorno a Udine: è la sorte dei giovani, spesso scambiati per un pacco postale. Nel momento di crisi più acuta dell’Udinese di Marino e con la Roma che si dimezza per disgrazie varie, Motta viene girato in prestito (diritto di riscatto per la metà a 3,5 milioni di euro) e si accomoda in panchina. (...)» (Carlo Tecce) [Unt 24/3/2009].
• «Domenica primo febbraio (2009), penultimo giorno di calciomercato, la Roma gioca (male) a Reggio Calabria. Daniele Pradè, il diesse giallorosso, non segue la squadra di Luciano Spalletti nella trasferta in Calabria, ma vola a Milano. E lì viene raggiunto da Marco Motta, riserva dell’Udinese, accompagnato dal suo agente, Giuseppe Bozzo. Un paio di ore prima della mezzanotte, termine ultimo per la presentazione della lista Champions, Pradè trova l’accordo con l’Udinese per l’ingaggio (in prestito) di Motta. Che, nel giro di pochi minuti, entra a far parte, con la maglia numero 13, della lista consegnata all’Uefa. La notizia dell’acquisto di Motta fa il giro della città e della penisola in un attimo, cogliendo di sorpresa – spiazzandoli – i tifosi della Roma. Ma come, per sostituire uno come Panucci prendiamo una riserva di Ferronetti, cacciato dalla Roma perché considerato inadatto a giocare con la maglia giallorossa? Perplessità generale, e neppure troppo immotivata. Domenica 8 febbraio, la Roma gioca all’Olimpico contro il Genoa. Cicinho prima segna poi si fa male, costringendo Spalletti al cambio. Al minuto numero 31, al posto del brasiliano entra in campo l’oggetto misterioso, cioè Motta. “Tu gioca tranquillo, che qui ci sono io...”, gli dice Mexes. Lui, Marco, gioca talmente tranquillo, e bene, che a fina gara riceve i complimenti della critica e gli applausi dei tifosi, quasi increduli di fronte a tanta inaspettata grazia. Dopo la partita con il Genoa, per Motta c’è quella di Bergamo (il meno peggio, tra i romanisti) poi quella con il Siena e... Insomma, via via diventa intoccabile. (...) Domenica 22 marzo, Marcello Lippi dirama le convocazioni per il doppio impegno, Montenegro e Irlanda, della Nazionale campione del mondo. E tra i 23 c’è anche Motta, (ex) capitano dell’Under 21, alla prima apparizione con l’Italia vera. Nel giro di cinquanta giorni, ora in più ora in meno, la riserva di Ferronetti ha raggiunto il tetto professionale, cioè la maglia della Nazionale. (...) Diplomato perito elettronico, Motta a Udine si era iscritto alla facoltà di Economia e commercio, ha anche cercato di frequentare i corsi come un normale studente ma si è accorto presto che era difficile far conciliare i libri con gli allenamenti e così ha accantonato, momentaneamente dice, gli studi. (...)» (Mimmo Ferretti) [Mes 24/3/2009].
• Arrivato nel 2010 in prestito dall’Udinese alla Juventus, quest’ultima lo riscatta il 22 giugno 2011, pagando 3,75 milioni di euro in tre esercizi, e gli fa firmare un contratto quadriennale.
• Il 30 gennaio 2012 viene ceduto in prestito al Catania e alla fine del prestito ritorna alla Juve. Il 19 luglio 2012 viene raggiunto un accordo tra la Juventus e il Bologna per il prestito nella città emiliana con diritto di riscatto della metà del cartellino: «Non vedevo l’ora di arrivare in questa città» [juventus.it]. A fine stagione è tornato alla Juve.