Rassegna, 3 aprile 2013
Prodi, Amato, Rodotà: i nomi possibili per il Colle
• «L’identikit del candidato bipartisan per il Quirinale – tracciato dal bersaniano Miguel Gotor – sarebbe quello di una “personalità dalla forte sensibilità istituzionale, con buona dose di conoscenza politica e abilità negoziale”. Di nomi ne sono stati fatti tanti, da Giuliano Amato a Franco Marini, se non fosse che il Cavaliere non accetta di far partire il governo Bersani, “in attesa, tra un anno, quando la Convenzione delle riforme sarà partita e il clima politico sarà migliorato, di governare insieme”, come ha promesso il segretario del Pd. La minaccia altrimenti è quella di portare Romano Prodi al Colle, dentro uno schema che prevede i voti di un pezzo di centro e di una schiera di Cinquestelle, pronti a votare per il fondatore dell’Ulivo, siccome nell’urna Dio li vede Grillo no. A meno che lo stesso Grillo, conscio che il suo gruppo è il ventre molle in Parlamento, non giochi d’anticipo. È questo un rischio per Berlusconi ma anche per Bersani: cosa farebbe il Pd se M5S dovesse iniziare a votare subito per personalità come Rodotà e Zagrebelsky? Riuscirebbe, senza intese su altri candidati e dopo numerose votazioni a vuoto, a resistere all’attrazione fatale?». [Verderami, Cds]