2 aprile 2013
Tags : Bettino Craxi
Gli amori di Bettino Craxi
Trai i suoi amori Anna Moncini (la moglie); Sandra Milo (attrice); Moana Pozzi (Porno Star); Ania Pieroni (Attrice; Diressa il canale Gbr regalatole da Craxi tr l’85 e il 91); Patrizia Caselli (Conduttrice) [Leggi qui l’estratto dal libro di Vespa su Patrizia Caselli e Bettino Craxi]
Amori Bobo Craxi su Bruno Vespa dopo l’uscita di Da Rachele a Veronica, un secolo di storia italiana (Mondadori), in cui il giornalista raccontava le storie d’amore del padre Bettino con Anja Pieroni e Patrizia Caselli: «Ha un brutto modo di fare giornalismo e di vendere libri: dagli speciali di Cogne alle sveltine degli ex potenti. Si possono scambiare le sveltine per I Promessi sposi. Ma Vespa non è Manzoni» [Catalogo dei viventi]
Anna, la moglie. Anna e Bettino si sono innamorati al camposanto di Hammamet. All’inizio degli anni Sessanta: «All’inizio fu una questione di pelle, il colpo di fulmine. Avevamo gli stessi gusti, gli stessi ideali, lo stesso segno zodiacale». Si sposarono nel 1960. Stefania Craxi: «Andarono a sposarsi in tram». In settimana Bettino viveva a Roma all’Hotel Raphael e il fine settimana tornava a casa. Ad Anna non è mai piaciuta Roma e non ha mai voluto trasferirsi. Anni dopo dei giornalisti le chiesero se il marito le era fedele: «Mah, non credo molto. Ogni tantoleggo sui giornali allusioni, pettegolezzi. Mio marito è italiano. Che dite voialtri? Ogni lasciata è persa. Se capita l’occasione non se la lascia scappare di sicuro. Ma storie importanti no. La famiglia per lui conta troppo». Nel 1983 quando era presidente del Consiglio «Cosa volete che faccia un uomo intelligente come lui? Che cambi una moglie cinquantenne con due venticinquenne? No, guardi non mi sento per niente defraudata. Torna sempre, è arrivato anche lui ai cinquanta lasciamolo sfogare finché può (...) E credo di piacergli ancora, sa?». [Bruno Vespa L’amore e il potere, Mondadori, 2007]
L’amore con la Milo Durante la relazione col rgista Federico Fellini, la Milo ebbe anche una storia con Bettino Craxi («Lo conoscevo da anni perché sono sempre stata socialista, fin da ragazzina»). I due si incontrarono per la prima volta quando lui era segretario della sezione socialista di Milano, anni dopo Craxi la notò nel programma ”Bontà loro” di Maurizio Costanzo e le telefonò per invitarla a casa di una principessa. Anche Craxi fu un grande amore, ma non affettuoso («D’altronde un amante non deve essere affettuoso. Deve essere passionale e lui lo era»). Fellini e Craxi non seppero mai l’uno dell’altro: «Sono una donna, non amo vantarmi degli amori segreti, preferisco nasconderli». [Alain Elkann, La Stampa, 05/03/2000]
• La Milo e Craxi si conobbero quando era segretario del Psi milanese: «Un ragazzone un po’ grasso con le mani sudate». Erano al don Lisander: «»Ballammo insieme ma non mi piaceva». Tempo dopo la Milo andò ospite da Costanzo a Bontà loro: «Tra me e Costanzo ci fu un battibecco di cui si parlò molto (...) Fu allora che Bettino, diventato segretario del Psi decise di farmi una corte spietata (...) Mi faceva invitare a casa di una principessa in piazza Navona. Cenavamo lì, ma non mi piaceva come Bettino stava a tavola, mangiare nel suo piatto, la sua abitudine di metterti in bocca la forchetta. (...) Salimmo in una specie di soffitta, c’era una cameretta piccola, piccola con le pareti foderate di stoffa a fiorellini rosa e un letto piccolo piccolo di pizzo bianco. Fu lì che facemmo per la prima volta l’amore. Con il passar del tempo, dicemmo alla principessa che quel lettino era romantico ma scomodissimo. E allora ci diede la sua camera da letto, che si affiacciava su un convento. Io e Bettino vedevamo le suore, e lui, così avaro di ironia in pubblico, l’aveva spiccatissima in privato... Poi ci trasferimmo all’hotel Raphael, la sua residenza romana. (...) Ho un bel ricordo della sua prima camera, più piccola, dove teneva tutti i libri e i giornali in terra. La stanza di un giovane rivoluzionario». [Vespa 2007]
Il cuore della Milo La segretaria Enza ricorda quella volta che Sandra Milo per farsi notare mandò un cuore di garofani rossi del diametro di due metri durante il congresso del partito. [Lettera43 15/11/2010]
Moana Pozzi. Conobbe Bettino Craxi a un cena: «Cominiciò a farmi un sacco di complimenti (...) Ero gratificata (...) Due giorni dopo mi telefonò... Uscimmo soli Cenammo in albergo e finimmo in camera. Lo feci per il carisma, non per altro. Allora non era nemmeno presidente. A lui piacevano più i preliminari che la cosa in sé. Era in adorazione per le donne, ti copriva di attenzioni, si preoccupava» [Moana Pozzi –La filosofia di Moana 1991]
Amanti non oggetto «Ania non era succube, era una donna molto intelligente. Craxi non considerava le sue amanti oggetti, ma esseri umani e se riteneva che potessero ricoprire ruoli importanti dava loro questa possibilità. Patrizia Caselli, per esempio, era una persona molto dignitosa. Quando conobbe Craxi aveva già il suo lavoro in televisione e in pochi sapevano della loro liaison. Diventò “amante ufficiale” quando andò in Tunisia e non ha avuto dei vantaggi, anzi. A lui non piacevano le donne mediocri, invece oggi vedo solo rampanti. [Enza Tomaselli a Lettera43 15/11/2010]
Malattia Ania Pieroni, ex attrice in film minori e in alcuni trasmissioni tv, nel volume di Vespa racconta tutti i dettagli della relazione con Craxi, compresi gli espedienti utilizzati per incontrarsi di nascosto. «Non ero la preferita, ero l’unica. "Tu sei la mia malattia" mi diceva». Sì, è proprio stata una grande storia d’amore». [Rep. 29/10/2007]
Ania Pieroni incontrò Craxi nel 1980 a Milano al circolo Turati. Aveva 23 anni: «Mi fissava con insistenza (...) Più tardi mi dissere che era Craxi, non sapevo che fosse il segretario socialista...». Si frequentarono per un po’ e dopo una ventina di giorni lei cedette e salì in camera sua al Raphael. Da allora : «Vivevo esclusivamente per lui»
Amiche rampanti «C’erano anche quelle che mi chiamavano come Ilaria Foschini o Patrizia Pellegrino: si mostravano interessate a fare amicizia con me solo per poter avvicinare Bettino. Ma tutto era fatto con discrezione ed eleganza». [Enza Tomaselli a Lettere43 15/11/2010]