Rassegna, 2 aprile 2013
Big Pharma, sempre meno brevetti
• Alcuni dati ricordati da Bianucci sulla Sta: i farmaci in circolazione sono circa seimila ma le molecole veramente utili sono 400: nella maggior parte dei casi i farmaci sono varianti di varianti che usano lo stesso principio attivo. Spesso le case farmaceutiche rivitalizzano un vecchio prodotto con una nuova formulazione che, presentata come più efficace, rilancia brevetti altrimenti scaduti. «D’altra parte, scoprire nuove molecole efficaci diventa sempre più difficile. Nel lungo percorso che porta in commercio un nuovo farmaco, su cento molecole potenzialmente efficaci, 60 vengono scartate già nella prima fase di sperimentazione perché si rivelano dannose, instabili, poco efficienti. Delle 40 che superano l’esame, dieci cadono in fase pre-clinica. Ne restano 30 che affrontano la sperimentazione in Fase 1. Di queste 16 falliscono. In Fase 2 le 16 molecole sopravvissute si riducono a 9, che affrontano la Fase 3, cioè la corsa finale verso la registrazione e il bancone del farmacista. Una moria precoce così vistosa dà l’idea di quanto sia diventata impegnativa la ricerca di nuovi principi attivi: l’età dell’oro, quando scoprire nuovi farmaci era relativamente facile, è finita».