Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  marzo 28 Giovedì calendario

Cipro, riaprono le banche

• Oggi a Cipro, dopo poco meno di due settimane, riapriranno quasi tutte le banche. Il governo ha presentato varie misure nella speranza di impedire che i risparmiatori corrano agli sportelli per portare al sicuro i propri soldi. Nessuno potrà portare all’estero più di 3 mila euro per ciascun viaggio, né ritirare più di 300 euro per volta, mentre i depositanti non potranno spendere più di 5 mila euro al mese con carta di credito. Gli importatori dell’isola dovranno mostrare le autorizzazioni legali al pagamento della merce, e i divieti coinvolgeranno persino gli studenti ciprioti all’estero: per loro diventa illegale ricevere più di 10 mila euro al trimestre, da un mittente che può essere solo un parente prossimo. [Fubini, Cds]  

• Spiega Fubini sul Cds: «Nell’architettura del “salvataggio” di Cipro, le istituzioni europee sono riuscite a dare al pubblico un motivo in più per portar via i loro soldi. È una clausola, poco pubblicizzata, relativa alla Banca centrale europea. Oggi infatti è la Bce che tiene in vita le banche di Cipro attraverso l’Ela, lo strumento che consente prestiti d’emergenza paragonabili a una bombola a ossigeno. Ma nel piano deciso a Bruxelles questi crediti dell’Eurotower risultano “privilegiati” rispetto ai depositi: se un istituto di Nicosia va in crisi, anche i depositanti comuni (sopra i 100 mila euro) potrebbero dover perdere i loro risparmi pur salvaguardare la posizione della Bce. Secondo vari osservatori, questo diventerà un motivo in più per voler fuggire da Cipro, quindi è probabile che Nicosia reagirà mantenendo i controlli sui capitali per ben più di una settimana».