Rassegna, 28 marzo 2013
Monti e le dimissioni di Terzi: motivazioni politiche
• Mario Monti ieri si è presentato alla Camera per riferire sul caso dei due marò in India e sulle dimissioni del giorno prima del ministro degli Esteri Giulio Terzi. L’informativa è durata poco più di 45 minuti ed è stata parecchio movimentata. Il premier ha definito le dimissioni di Terzi «irrituali e improvvisate». Ha poi attaccato: «Evidentemente l’obiettivo delle dimissioni di Terzi era un obiettivo esterno alla vicenda dei marò, ma fatto per conseguire risultati che vedremo nei prossimi tempi». Ha anche aggiunto, suscitando sorpresa e perfino sdegno nell’Aula: «Questo governo non vede l’ora di essere sollevato da questo incarico». E dopo una breve pausa, Monti ha proseguito: «Un incarico che non è stato sollecitato da noi nel 2011 ma che è stato sollecitato dal mondo dei politici perché la situazione era troppo complicata per potersela cavare e ha chiesto questo governo». Immediate le proteste. A Montecitorio il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi a dare il via alle contestazioni, rumorose e polemiche, proprio mentre Monti parlava. E per questo, più e più volte il premier si è dovuto fermare, anche per pause consistenti. [Arachi, Cds]
• L’ex ministro Giulio Terzi ha replicato via Facebook: «Ho annunciato pubblicamente le mie dimissioni non certo per perseguire chissà quale finalità personale, ma perché trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto di scegliere il Parlamento, massima sede delle istituzioni democratiche». [Arachi, Cds]