Rassegna, 28 marzo 2013
Bersani: il no di Grillo e i paletti di Berlusconi
• La giornata politica del presidente incaricato Pier Luigi Bersani comincia in mattinata in diretta streaming con i capigruppo del M5S, in un clima di diffidenza reciproca. A Roberta Lombardi sembra «di stare a Ballarò» e Vito Crimi non concede nulla: i grillini non voteranno «nessuna fiducia in bianco» e chiederanno a Napolitano un «governo a Cinque stelle con un premier super partes». Poco dopo dal suo blog Beppe Grillo attacca e insulta apostrofando Bersani e Berlusconi come «padri puttanieri». Un attacco al quale il segretario del Pd risponde in prima persona: «Auguri ai salvatori della Patria». Nel pomeriggio poi Roberto Maroni dice di ritenere «possibile» l’appoggio a Bersani e si spinge fino a ragionare di come sia «tecnicamente possibile» abbandonare l’Aula per far scendere il quorum della fiducia: «La decisione è politica, faccio nascere il governo o no?». Parole che nel Pd sollevano un polverone di ottimismo, a Montecitorio si sparge persino la voce che Bersani sia pronto a giurare sabato stesso nelle mani di Napolitano. In serata infine una nota di Angelino Alfano gela gli entusiasmi: «La vicenda è chiusa e l’ha chiusa Bersani, che ora si trova nel vicolo cieco in cui si è infilato». Alfano accusa il segretario del Pd di non aver formulato «alcuna seria apertura» e di aver «occupato tutte le cariche istituzionali». In sostanza, o il Pd offre il Quirinale al centrodestra o niente appoggio. [Guerzoni, Cds]
• Matteo Renzi da ieri è a Roma. [Meli, Cds]