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 2013  marzo 27 Mercoledì calendario

Meredith, processo da rifare per Amanada Knox e Sollecito

• La Corte suprema ha stabilito che il processo di appello per il delitto di Meredith Kercher è da rifare. Sono annullate quindi le assoluzioni per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati dell’omicidio della studentessa inglese, avvenuto a Perugia il 2 novembre 2007. Il nuovo processo si svolgerà a Firenze. Alla lettura della sentenza Raffaele Sollecito era a casa sua a Verona, dove sta preparando un esame, Amanda Knox era a Seattle insieme alla sua famiglia.

• «(…) E così dall’omicidio di Meredith alla violenza sessuale, dall’aver portato il coltello fuori dalla casa di Sollecito alla simulazione del furto in casa fino a quello realmente commesso dei telefoni, portati via a Mez, tutto dovrà essere giudicato di nuovo. Per non parlare delle cosiddette prove scientifiche: considerate schiaccianti in primo grado e poi travolte dalla perizia genetica del secondo. In qualche modo torna tutto in ballo, da discutere, da capire: quasi un anno d’appello, le udienze, i testimoni. Tutto (o quasi) cancellato: bisogna aspettare le motivazioni della sentenza, ovviamente, ma per stabilire se Amanda Knox e Raffaele Sollecito siano vittime di un errore giudiziario – 26 e 25 anni in primo grado – o se abbiano ucciso in concorso con Rudy Guede – unico condannato in via definitiva e unico in carcere – l’inglese Meredith Kercher, i sei anni trascorsi, evidentemente, non sono bastati». [Capponi, Cds]

• «Il nodo fondamentale da sciogliere per arrivare alla verità su quanto accadde in quella villetta di Perugia la notte del 31 ottobre è soprattutto uno: la prima confessione di Amanda. Quell’accusa brutale e diretta contro Patrick Lumumba che invece aveva un alibi di ferro e con l’omicidio non c’entrava nulla. “È lui l’assassino”, aveva gridato la giovane americana, confermando queste parole in un memoriale che poi non è stato allegato al fascicolo del dibattimento perché ritenuto inammissibile, ma certamente aveva segnato la svolta dell’inchiesta. Un punto cruciale, come hanno riconosciuto gli stessi giudici di Cassazione che alla corte di assise d’appello di Firenze hanno chiesto di riesaminare la portata di quelle accuse infamanti». [Sarzanini, Cds]